Siria, scontro al confine con l’esercito giordano. Onu: “Regime cadrà presto”

Pubblicato il 27 Luglio 2012 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA
(LaPresse)

BEIRUT – “La caduta del regime di Assad è vicina”. L’Onu ne è convinta e lo dichiara il 27 luglio, giorno in cui i fedele di Bashar Al Assad si sono scontrati con l’esercito giordano al confine. Continuano i bombardamenti dui manifestanti ad Aleppo, che sono scesi in strada per chiedere la caduta del regime. Preoccupazione è stata espressa dall’Onu, che accusa il regime di crimini contro l’umanità. Anche la Turchia, l’Italia e la Francia, dove una bandiera è stata srotolata sulla Tour Eiffel, sperano nella liberazione dei siriani dal regime. Da Mosca invece un avviso ai ribelli siriani: “Non toccate la nostra base di Tartus”. Intanto i ribelli hanno preso il controllo del palazzo del governatorato di Daraa e di una sede dei servizi di sicurezza, come riferito dai Comitati di coordinamento locali degli attivisti di Daraa.

CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ – Il generale danese Moodn dell’Onu, che ha lasciato Damasco il 19 luglio, ha detto: “Secondo me è solo questione di tempo per la caduta di un regime che sta usando una tale potere militare ed una violenza sproporzionata contro la popolazione civile”.

L’Alto commissario Onu per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha espresso profondo allarme per la crescente minaccia per i civili in Siria con l’intensificarsi del conflitto e l’escalation di violenza in molte città e villaggi, così come nelle due città più grandi del Paese, Damasco e Aleppo.

Pillay ha riferito di rapporti non confermati di atrocità che hanno avuto luogo durante il recente conflitto in vari quartieri di Damasco e il drammatico impatto del crescente ricorso in zone urbane ad armi pesanti, carri armati, elicotteri e, sembra, anche aerei caccia.

Tutto questo, sommato alle notizie dell’ammasso di truppe e mezzi ”dentro e intorno ad Aleppo, è di cattivo presagio per gli abitanti della città”, ha detto Pillay, ricordando che il diritto umanitario internazionale richiede che le popolazioni siano avvisate prima di un attacco per consentire loro di lasciare la zona.  Pillay ha esortato governo e opposizione armata a proteggere i civili e a rispettare i loro obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, o ad affrontarne le conseguenze.

Pillay ha poi ribadito la convinzione che crimini contro l’umanità e di guerra sono commessi nel Paese: “Anche se tali conclusioni possono essere raggiunte solo da un tribunale, è mia convinzione, sulla base delle prove raccolte da varie fonti attendibili, che crimini contro l’umanitaà e crimini di guerra sono stati, e continuano ad essere commessi in Siria”.

TURCHIA AVVISA – “Non permetteremo a gruppi ”terroristici” come il partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) o al Qaida di stabilirsi in Siria, a confine con la Turchia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu. In una intervista a Kanal 24, Davutoglu non ha specificato quali passi fara’ Ankara per evitare l’attivita’ di tali gruppi lungo il confine. Ieri il premier Erdogan aveva detto che la Turchia potrebbe agire contro gruppi ‘terroristici’ a nord della Siria se considerate una minaccia.

ITALIA: ‘STOP AI MASSACRI’ – “Occorre aumentare al massimo la pressione da parte di tutti su Assad anche per scongiurare il rischio di un nuovo massacro”. E’ il commento del ministro degli Esteri Giulio Terzi, che si è detto “fortemente preoccupato” per le notizie “angoscianti” sull’assedio della città di Aleppo in Siria da parte delle forze governative.

L’Italia – si legge in una nota della Farnesina – e’ impegnata anche sul piano umanitario con interventi di emergenza già inviati sul terreno dalla Cooperazione Italiana, soprattutto a favore delle categorie più deboli della popolazione civile, a cominciare dai minori. L’Italia sta considerando inoltre  la possibilità di inviare ulteriori aiuti umanitari.

BANDIERA SULLA TOUR EIFFEL – Una bandiera gigante della ribellione siriana è stata srotolata a metà mattinata dalla Tour Eiffel, per attirare l’attenzione del mondo sulla situazione della Siria. La manifestazione e’ stata organizzata dall’associazione France Syrie De’mocratie. ”La Tour Eiffel è il simbolo della Francia. Siamo venuti qui perche’ ci sono molti turisti, vogliamo attirare l’attenzione del mondo su cio’ che succede in Siria”, ha spiegato uno degli organizzatori, Ibrahim Wetti.

MOSCA TEME PER LA SUA BASE – Mosca ammonisce i ribelli siriani contro un attacco alla propria base nel porto siriano di Tartus, minacciato da un rappresentante del libero esercito siriano. ”Se l’opposizione armata siriana decide di attuare le proprie minacce e attaccare la base navale russa, la flotta militare russa attualmente ha tutte le possibilita’ nella regione per rispondere in modo adeguato”, ha detto una fonte dello Stato Maggiore all’agenzia Interfax. ”Sconsigliamo alle teste calde dell’opposizione siriana di farlo”, ha aggiunto.