Siria, nuova strage di civili. Tremseh come e più di Hula: “Oltre 200 morti”

Pubblicato il 13 Luglio 2012 - 00:09 OLTRE 6 MESI FA
(Foto Lapresse)

ROMA – E’ ancora massacro in Siria ad opera delle forze armate di Assad. Gli attivisti dei comitati di coordinamento locale denunciano una nuova strage  nel villaggio di Tremseh, nella provincia siriana di Hama, una delle più martoriate dalla guerra civile che sta tormentando la Siria. Il bilancio provvisorio conta oltre 200 civili uccisi: “Stiamo ancora contando i cadaveri”, affermano alcune fonti dell’opposizione.

Le vittime sarebbero in gran parte civili, gli altri membri dell’esercito siriano libero (Esl) che cercavano di “difendere le proprie famiglie”.

Il villaggio, scrivono ancora gli attivisti, “è stato prima bombardato, a partire dalle 5 del mattino, per molte ore”. Poi, “come a Hula il 25 maggio scorso, quando i morti furono 108, molti i bambini e le donne, sono entrati in azioni i miliziani filo-regime, che a colpi di coltello e armi da fuoco” avrebbero sterminato intere famiglie all’interno delle proprie case. Non è possibile verificare indipendentemente le notizie.

Secondo i comitati di coordinamento locale (Lcc), che forniscono ogni giorno sul proprio sito web un elenco dettagliato delle vittime nel Paese, il villaggio sarebbe stato bombardato per ore dall’artiglieria dei militari, dopo che questi avevano circondato la zona, chiudendo tutte le vie di accesso. Poi sarebbero entrate in azione le famigerate milizie degli Shabiha, i paramilitari filo-governo in gran parte alawiti. Avrebbero ucciso tutti quelli che incontravano a colpi di coltello e armi da fuoco, sterminando intere famiglie rintanate nelle proprie case.

Il Cns, il consiglio nazionale siriano, principale piattaforma dell’opposizione all’estero, “ha chiesto la convocazione di una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu”, scrive Al Arabiya, e fatto appello agli osservatori dell’Onu nel Paese di recarsi immediatamente a verificare la strage.

L’agenzia di Stato siriana, Sana, scrive che “l’esercito siriano si è scontrato con i terroristi nel villaggio di Tremseh, dopo un appello lanciato dai residenti”. Se confermato, il massacro di Tremseh sarebbe quello più sanguinoso dall’inizio della rivolta contro il regime di Bashar al Assad: a Hula, il 25 maggio scorso, gli attivisti hanno denunciato la barbara uccisione di 108 civili. Il bilancio odierno delle vittime nella guerra civile salirebbe così a quasi 300 morti, anche questo uno dei più significativi in 16 mesi di scontri e repressione.