Tempesta Usa, si ferma ad aiutare automobilista: ucciso

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2016 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA

CHARLOTTE  –  Tempesta Jonas, si ferma per aiutare un automobilista finito fuori strada e viene ucciso proprio da chi voleva soccorrere. Jefferson Heavner, 26 anni, padre single di un bimbo di 17 mesi, di Newton, nella Carolina del Nord, venerdì 23 gennaio stava percorrendo la Catawba County road, ghiacciata a causa della tempesta di neve e gelo che si è abbattuta sulla costa nord-orientale degli Stati Uniti, quando ha visto un automobilista finito fuori strada.

A quel punto si è fermato e gli si è avvicinato per aiutarlo. Ma il conducente dell’auto, Marvin Jacob Lee, 27 anni, si è innervosito. Ha respinto l’aiuto, si è mostrato aggressivo, e quando ha sentito che qualcuno voleva chiamare la polizia ha tirato fuori una pistola e ha sparato a Jefferson, uccidendolo.

Quando la polizia è arrivata Lee si è chiuso nella propria auto: per poterlo arrestare è dovuta intervenire una squadra speciale. Adesso si trova in carcere, accusato di omicidio. 

 

L’omicidio di Heavner ha scosso gli abitanti di Newton, che lo hanno soprannominato ‘Il buon samaritano’. A suo nome è stato creato un fondo per trovare soldi per pagare il suo funerale e, soprattutto, per il suo bimbo, che ha già raccolto 13mila dollari.

Familiari e amici sono sotto choc, come racconta il quotidiano The Charlotte Observer: 

 

“Cerchi di aiutare qualcuno e poi ti rendi conto che ti può capitare una cosa simile, è spaventoso”,

ha detto scioccata Dana Taylor, che vive vicino al luogo della tragedia. “Da queste parti quando vediamo qualcuno in difficoltà, noi lo aiutiamo”, ha detto un altro abitante della zona, Joey Williams.

E in molti, soprattutto sui social network, si domandano se non sia davvero il caso di intervenire per limitare la diffusione delle armi negli Stati Uniti:

“Gente a favore delle armi, aiutatemi a capire che cosa VOI pensate che si debba fare”, ha twittato l’utente Doug Levy.

TEMPESTA JONAS – Intanto sono ormai trenta le vittime provocate dalla tempesta Jonas: tra loro anche una donna di 23 anni e il figlio di un anno, morti all’interno della loro auto a causa delle esalazioni di monossido di carbonio provocate dall’ostruzione del tubo di scappamento intasato dalla neve. Grave anche l’altro figlio della donna, di 3 anni.

Il padre dei piccoli era sceso dall’auto per spalare la neve e creare lo spazio per il parcheggio. Ha lasciato i figli e la moglie in auto con il motore acceso per farli restare al caldo, ma quando è rientrato avevano perso conoscenza.