Turchia-Siria, è già guerra? Ankara bombarda soldati di Damasco al confine

Pubblicato il 4 Ottobre 2012 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA
Lapresse

ANKARA – La Turchia ha risposto con le bombe all’attacco di Damasco, colpendo obiettivi militari siriani al confine tra i due Paesi. La rappresaglia di Ankara è scattata mercoledì sera, dopo che cinque persone, tra cui una madre e le sue tre bambine, sono rimaste uccise e tredici ferite da colpi di mortaio sparati dalla Siria e caduti sul villaggio di Akcakale, nella provincia di Sanliurfa, Turchia sudorientale. Altri colpi sono stati sparati poi nella notte dalle postazioni turche. Secondo quanto riporta l’Osservatorio per i diritti umani siriano, sarebbero almeno cinque i soldati di Damasco uccisi e 15 quelli feriti.

Il parlamento di Ankara, riunito a porte chiuse, ha approvato la mozione presentata dal premier Recep Tayyip Erdogan che autorizza per un anno possibili operazioni militari turche in Siria. La Grande Assemblea di Ankara ha dato l’ok a operazioni militari oltre il confine nazionale. Nella mozione al parlamento Erdogan ha indicato che la crisi siriana “mette in pericolo la stabilità e la sicurezza nella regione” e mette a rischio la sicurezza nazionale della Turchia.

La scelta di Ankara trova il sostegno dell’Italia. Per il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, “Fino ad ora si è rimasti nell’ambito dell’articolo 4 sul piano della concertazione politica fra paesi dell’Alleanza, ma anche nel Consiglio Nato di questa notte è stato riaffermato il principio della indivisibilità della sicurezza, al quale i membri dell’Alleanza tengono molto”.

Secondo una nota inviata al Parlamento, il governo turco ritiene che ”l’azione aggressiva” dell’esercito siriano sia diventata una seria minaccia alla sicurezza del Paese. Per questo, Ankara ha chiesto l’autorizzazione del Parlamento al dispiegamento di truppe turche fuori dai propri confini.

Intanto sul fronte diplomatico, nella notte a Bruxelles si è tenuta una riunione urgente della Nato su richiesta della Turchia. L’Alleanza atlantica ha chiesto lo stop immediato all’aggressione contro la Turchia. Il bombardamento “è una grave violazione delle leggi internazionali e costituisce un motivo di grande preoccupazione per tutti gli alleati, che lo condannano con forza”, si legge in un comunicato diffuso al termine della riunione.