Tzvetan Todorov, è morto il filosofo e teorico della letteratura

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2017 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – E’ morto il filosofo e antropologo bulgaro, naturalizzato francese, Tzvetan Todorov, allievo di Roland Barthes. Todorov è morto nella notte tra lunedì e martedì 7 febbraio a Parigi. Aveva 78 anni. Era nato in Bulgaria nel marzo 1939. A rendere pubblica la notizia è stato il suo agente francese. In Italia l’ultimo suo libro ‘Resistenti’ era uscito per Garzanti nel 2016. E dal 9 febbraio, annuncia la casa editrice, era previsto il ritorno in libreria, in edizione economica, di uno dei suoi saggi più noti, ‘Il caso Rembrandt’.

Storico, filosofo, critico strutturalista e sociologo, celebre teorico della letteratura e studioso di grande originalità dei temi dell’alterità, dello spaesamento e dei totalitarismi, Todorov nasce nel 1939 a Sofia, in Bulgaria, dove si laurea in filologia nel 1963 e si trasferisce a Parigi dove inizia il dottorato, studia con Roland Barthes e cinque anni dopo diventa direttore del centro nazionale francese della ricerca scientifica. Di lì inizia la sua proficua attività accademica e saggistica.

Una delle sue opere più famose era “La paura dei barbari”, in cui Todorov teorizzava il rischio della deriva violenta dell’Europa: a causa del clima di paura e tensione perenni, il rapporto con l’altro può diventare sempre più difficile.

Dopo l’attentato di Nizza, intervistato da Repubblica, Todorov infatti disse che “dobbiamo evitare di diventare anche noi dei ‘barbari’, di diventare torturatori come quelli che ci odiano. Il multiculturalismo è lo stato naturale di tutte le culture. La xenofobia, le pulsioni sull’identità tradizionale non sono destinate a durare. Una cultura che non cambia è una cultura morta”.