Strage di Tucson, Jared in aula: aveva pianificato tutto

Pubblicato il 11 Gennaio 2011 - 00:11 OLTRE 6 MESI FA
Jared Lee Loughner

Jared Lee Loughner

Jared Lee Loughner, l’autore della strage di Tucson, è comparso per la prima volta in aula a Phoenix, in Arizona. Il giovane di 22 anni ha brevemente risposto alle domande postegli dal giudice, e ha detto di comprendere le procedure processuali. Poi è rimasto in silenzio.

E’ stato formalmente incriminato di cinque reati federali: due omicidi e tre tentati omicidi. Gli omicidi sono quelli del giudice federale John Roll, di 63 anni, e di Gabriel Zimmerman, 30 anni, che lavorava nell’ufficio di Gabrielle Giffords. Tre invece le incriminazioni federali per tentato omicidio, tra cui quello della deputata Giffords. Per lui si tratta solo delle prime imputazioni, quelle di competenza federale.

Nei suoi confronti sono attese nei prossimi giorni anche le incriminazioni di competenza statale. Loughner non parla agli inquirenti. A prima vista ha pianificato con cura la strage del Safeway di Tucson dove ha fatto 6 morti e 14 feriti, tra cui la deputata democratica Gabrielle Giffords, 40 anni, colpita a bruciapelo alla testa.

L’apparizione di Loughner, in uno dei palazzi del modernissimo quartiere giudiziario di Phoenix, praticamente tutto in vetro e cemento, è più che altro un atto dovuto. Jared è comparso intorno alle 15:00 locali, le 23:00 italiane, nel Sandra Day O’Connor Courthouse, dedicato alla ex giudice suprema Usa (la prima donna in assoluta ad avere ricoperto l’incarico). Il giudice Lawrence Anderson, che presiede il tribunale, ha disposto che il giovane, che rischia la pena di morte, resti in carcere senza possibilità di cauzione. Intanto, sembra esserci la conferma che Loughner aveva premeditato l’assassinio della Giffords, forse proprio perché ad un altro incontro pubblico, nel 2007, la deputata aveva risposto seccamente ad una domanda del giovane.

Secondo i compagni di classe del ragazzo, la domanda era stata la seguente: ”A che cosa serve il governo se le parole non hanno nessun senso?”. Secondo i documenti che gli inquirenti hanno consegnato in tribunale, Loughner aveva nascosto in una cassaforte una busta con il nome della Giffords, accanto a parole inquietanti come ”Ho pianificato” e ”Il mio omicidio”, e la firma presunta dell’autore della strage. Nella stessa cassaforte c’era anche una lettera della deputata, in cui ringraziava Loughner per avere partecipato all’evento ‘Congress on Your Corner”, cioe’ il Congresso all’angolo di casa, quello della risposta secca del 2007.

Il tabloid newyorchese The Daily News pubblica una serie di foto inquietanti dell’appartamento di Loughner, con un macabro altarino con un teschio al centro nel giardinetto, mentre una coppia di suoi vicini sostiene che il ragazzo li stava spiando. Anche quanto scrive da Tucson il New York Times sembra confermare che il ragazzo ha qualche problema mentale. Al college, Jared aveva insultato un professore di matematica, Ben McGahee, proprio il primo giorno di scuola dopo avere risposto con un numero a caso ad una sua semplice domanda di aritmetica. E lo stesso McGahee racconta che Loughner aveva non di rado comportamenti inconsueti, come improvvise risate isteriche e inspiegate reazioni molto aggressive, senza nessuna ragione apparente.