Torna il terrore in Usa: sventato un attentato durante una cerimonia natalizia in Oregon

Pubblicato il 27 Novembre 2010 - 08:20 OLTRE 6 MESI FA

Ancora paura attentati negli Stati Uniti, ancora terrore per un attacco sventato all’ultimo minuto. Poi la notizia della Fox tv: era tutta una farsa. Le forze di polizia americane hanno sventato un attentato con una autobomba durante una cerimonia per il Natale a Portland, in Oregon. E’ stato arrestato un 19enne americano di origine somala.

L’arrestato si chiama Mohamed Osman Mohamud. E’ stato arrestato ieri alle 17,40 ora locale (l’una e 40 di notte in Italia) dalla polizia di Portland e dall’Fbi, dopo che aveva tentato con un cellulare di far esplodere un camioncino pieno di esplosivo, in occasione della cerimonia di inaugurazione di un albero di Natale.

Ma a poche ore dall’evitata “strage”, la FoxNews ha fatto sapere che l’autobomba in questione, in realtà, non era altro che una falsa bomba, fornita dalla polizia come esca per catturare il ragazzo. In realtà, quindi, di trattava di una trappola tesagli dagli agenti dell’Fbi e della polizia di Portland, che lo hanno ammanettato subito dopo. Il Dipartimento della Giustizia Usa ha identificato il giovane come Mohamed Osman Mohamud, residente nella cittadina di Corvallis. La polizia ha precisato che il congegno sul furgone non conteneva esplosivo, ma ha aggiunto che “la minaccia era molto reale, perché il giovane era assolutamente determinato a condurre un attacco su larga scala”. Tuttavia la popolazione non è mai stata in pericolo, perché all’attentatore non è mai stata data la possibilità di colpire. In base alle indagini della polizia, nell’agosto 2009 Mohamud aveva contatto per email un complice all’estero coinvolto in attività terroristiche.

A dicembre, mentre il complice veniva localizzato alla frontiera nord-occidentale del Pakistan, Mohamud aveva accennato alla possibilità di recarsi in Pakistan per unirsi al jihad. Poi il complice ha rimandato il giovane somalo a un secondo complice all’estero e gli ha fornito un nome e un indirizzo di posta elettronica a cui far capo per l’organizzazione di un attentato. Nei mesi successivi Mohamud ha tentato diverse volte senza successo di contattarlo, finchè a giugno un agente dell’Fbi lo ha contattato per e-mail spacciandosi per un collaboratore del suo contatto pakistano e il mese successivo lo ha incontrato a Portland.

In quell’occasione Mohamud ha raccontato di aver scritto articoli per “Jihad Recollections”, una rivista online che predica la violenza contro i non musulmani. Nella stessa occasione ha detto di aver sognato di compiere attentati negli Usa fin dall’età di 15 anni e ha illustrato il suo piano per attaccare la cerimonia dell’accensione dell’albero di natale. L’agente aveva più volte messo sull’avviso il giovane che rischiava di uccidere anche molti bambini, ma lui aveva replicato che puntava proprio a colpire “la massa nel proprio elemento, con le famiglie che fanno festa”.