Usa. Quattro giorni prima di essere ucciso a Dallas JFK tese la mano a Fidel

Pubblicato il 18 Dicembre 2014 - 18:09 OLTRE 6 MESI FA
JFK

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USA, NEW YORK – A Miami Beach, quattro giorni prima di morire, il presidente J.F. Kennedy pensò di tendere la mano a Fidel Castro.

Un diplomatico Usa alle Nazioni Unite e il medico personale di Fidel discussero la possibilita’ di un incontro all’Avana che avrebbe potuto cambiare la rotta di decenni di storia. Stati Uniti e Cuba non avevano relazioni diplomatiche dal 1961.

Il 18 novembre 1963, all’Americana Hotel di Miami un Kennedy in smoking chiese al suo speechwriter Theodore Sorensen d’inserire nel discorso che avrebbe fatto a un gruppo di anti-castristi parole di apertura verso il leader cubano.

Lo stesso giorno, col beneplacito del presidente, l’ambasciatore William Atwood, alto funzionario Usa alle Nazioni Unite, contatto’ poi segretamente il medico e collaboratore di Castro Rene Vallejo per concordare un incontro all’Avana.

Piani andati in fumo il 22 novembre a Dallas. “Se Kennedy fosse sopravvissuto, il ramoscello d’ulivo di Atwood avrebbe portato a migliorare le relazioni tra Washington e l’Avana”, scrive oggi lo storico dei presidenti Michael Beschloss sul New York Times.