Vatileaks, questura vieta presidio Fnsi pro Fittipaldi-Nuzzi

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2016 - 20:56 OLTRE 6 MESI FA
Vatileaks, questura vieta presidio Fnsi pro Fittipaldi-Nuzzi

Vatileaks, questura vieta presidio Fnsi pro Fittipaldi-Nuzzi (Nella foto, Francesca Chaouqui e Vallejo Balda)

CITTA’ DEL VATICANO – Processo Vatileaks 2 per la fuga di notizie in Vaticano, mercoledì si riparte. Cresce l’attesa non solo per le dichiarazioni che rilascerà Francesca Immacolata Chaouqui, l’ex consulente del Papa alla sbarra insieme a monsignore Lucio Vallejo Balda, ma anche per la manifestazione organizzata da Fnsi, Usigrai e Articolo 21 in solidarietà agli altri due imputati, i giornalisti Emiliano Fittipaldi (l’Espresso) e Gianluigi Nuzzi (Mediaset).

La questura di Roma ha deciso di proibire il presidio che si sarebbe dovuto riunire vicino alla stazione San Pietro per poi spostarsi davanti al varco dello Stato vaticano più vicino al tribunale.

Federazione della stampa, sindacato giornalisti Rai e associazione Articolo 21 avevano scelto di far sentire la propria voce in difesa dei giornalisti accusati di aver pubblicato nei loro libri (“Avarizia” di Emiliano Fittipaldi e “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi) i documenti relativi agli affari e agli scandali economici della Santa Sede.

Come hanno sottolinea Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario e presidente della Fnsi, ma anche il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani,

“Il diniego dell’autorizzazione da parte della Questura non può far venir meno il dovere di essere vicini a due colleghi coinvolti in un processo sbagliato e ingiusto”.

Articolo 21 e Pressing NoBavaglio fanno sapere di aver appreso con “stupore e indignazione la decisione della Questura di Roma”, aggiungendo che non è stata accolta neanche la richiesta di concordare una collocazione più distante rispetto alla sede vaticana, “nonostante avessimo chiarito che saremmo restati in territorio italiano e che la nostra presenza avrebbe avuto, ovviamente, la forma più tranquilla e pacifica”. “Ci saremo lo stesso”, chiariscono i rappresentanti delle due associazioni, ricordando che Fittipaldi e Nuzzi rischiano una condanna fino a otto anni

“per aver svolto semplicemente il diritto/dovere di dare notizie che hanno quel requisito di ‘rilevanza sociale e di pubblico interesse’ e che, peraltro, giorno dopo giorno si dimostrano talmente fondate da vedere aperto un fascicolo presso la stessa procura vaticana sui fatti ricostruiti”.