“Vegani possono tutto”: Maria Strydom muore scalando Everest

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2016 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA
"Vegani possono tutto": Maria Strydom muore scalando Everest

“Vegani possono tutto”: Maria Strydom muore scalando Everest

ROMA – Maria Strydom voleva scalare l’Everest con un unico obiettivo: dimostrare che i vegani possono fare tutto, che non sono debilitati e malnutriti come molti pensano. Ma, per un brutto gioco del destino, è morta durante la sua impresa. Scrive Huffington Post:

La dottoressa Maria Strydom, australiana di 34 anni, sabato 21 maggio è morta dopo essere arrivata sulla vetta del Monte Everest. La donna aveva deciso di scalare le ‘Seven Summits’, cioè le vette più alte dei sette continenti per dimostrare che “i vegani possono fare qualsiasi cosa”. Ma ironia della sorte la dottoressa è morta durante la discesa, per il mal di montagna, cioè un mancato adattamento dell’organismo alle grandi altitudini. Il marito, Robert Gropel, invece, che faceva parte della squadra d’arrampicata, mentre scendevano è stato colpito da un edema polmonare, ma è sopravvissuto. La dottoressa Strydom, in un’intervista condotta dalla Monash University’s Business School, dove insegnava Finanza, aveva spiegato che aveva avuto l’idea di scalare le sette vette più alte dopo che continuavano a farle domande sulla sua carenza di ferro e proteine perché vegana. “Sembra che le persone abbiano questa idea distorta. Sei vegano? allora sei malnutrito e debole”, aveva detto. “Salendo le sette cime vogliamo dimostrare che i vegani possono fare qualsiasi cosa”. Infatti proprio questa era l’idea della dottoressa, ma purtroppo qualcosa è andato storto. Bisogna sottolineare, tuttavia, che non è stato accertato nessun nesso effettivo fra la morte della donna e il regimo alimentare da lei scelto. Secondo quanto riporta l’Independent, infatti, a causare il decesso della donna proprio il “mal di montagna” una condizione che si verifica oltre i 2.500 metri sopra al livello del mare a causa della più bassa pressione atmosferica che determina una ridotta presenza di ossigeno nell’organismo. Non va assolutamente sottovalutata perché se non viene tempestivamente e opportunamente trattata può essere letale. Come in questo caso.