YOUTUBE Usa, rivolta cowboy Oregon continua: video uccisione

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Gennaio 2016 - 09:06| Aggiornato il 1 Febbraio 2016 OLTRE 6 MESI FA

PORTLAND – Rivolta dei cowboy in Oregon, Stati Uniti: chi pensa che sia finita con il blitz di polizia ed Fbi di martedì si sbaglia. A dirlo, in un dettagliato comunicato, è proprio l’Fbi. Che insieme al comunicato pubblica un video in cui si vede, ripresa da un elicottero, la morte di Robert “LaVoy” Finicum, 55 anni, ucciso dalla polizia perché, sostengono gli agenti, stava per estrarre una pistola dalla tasca. Durante quel blitz sono stati anche arrestati diversi allevatori, tra cui il leader della protesta, Ammon Bundy. 

Ma la battaglia non è finita, spiega l’Ufficio federale di investigazione, perché l’occupazione del parco naturale Malheur National Wildlife Refuge continua.

Dopo il blitz di martedì 26 gennaio altre tre persone del gruppo di ranger si sono consegnate alle autorità dopo che il leader Bundy ha esortato i suoi compagni ad arrendersi. Bundy ha mandato un messaggio agli altri “cowboy” attraverso il suo avvocato, invitandoli a presentarsi alla polizia perché adesso “la battaglia si combatte in tribunale”.

 

LE ORIGINI DELLA  PROTESTA – La protesta dei ranger contro il governo federale va avanti da tempo: era il 2 gennaio quando Ammon Bundy, insieme al fratello Ryan e ad altri manifestanti armati, ha occupato il quartier generale del Malheur National Wildlife Refuge. Una contestazione che dall’Oregon al Nevada accusa il governo di Washington di vietare agli allevatori di pascolare il proprio bestiame all’interno delle terre federali o di cacciare all’interno delle riserve naturali.

Il padre dei Bundy, Clive, è stato protagonista di un simile scontro nel 2014 in Nevada, e da allora la sua famiglia ha assunto la leadership del movimento che vuole cambiare le regole per l’uso dei terreni federali. Dopo quasi un mese di occupazione, martedì scorso l’Fbi ha deciso di intervenire, quando i fratelli Bundy hanno lasciato il rifugio per andare ad un incontro con altri sostenitori a John Day, un paese vicino.