Capodanno e champagne, la chimica delle bollicine in bottiglia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Dicembre 2014 - 05:58 OLTRE 6 MESI FA
Capodanno e champagne, la chimica delle bollicine in bottiglia

Capodanno e champagne, la chimica delle bollicine in bottiglia

ROMA – Anche in un semplice bicchiere di champagne o di spumante che berremo a Capodanno per festeggiare il 2015 in arrivo si “nasconde” la chimica. Il sapore e l’aroma del vino e dello champagne, d’altronde, dipendono proprio da processi chimici che spesso non conosciamo.

Come si formano le bollicine nello champagne? La “colpa”, o meglio il merito, è del gas di anidride carbonica o diossido di carbonio, che si forma nella bottiglia come “scarto” del processo chimico di fermentazione.

Lo champagne è sottoposto a doppia fermentazione: una prima di essere imbottigliato e l’altra nella bottiglia, prima di essere bevuto. E proprio durante la seconda fermentazione si formano l’anidride carbonica e l’etanolo, che sono fondamentali per il sapore finale dello champagne.

Un esempio? Una bottiglia di champagne da 0,75 litri contiene in media 7,5 grammi di anidride carbonica disciolta, una quantità che potrebbe sembrare minima, se non fosse che una volta aperta la bottiglia rilascia 5 litri di anidride carbonica, motivo per cui il tappo sottoposto a pressione esplode nella caratteristica maniera.

Le bollicine dunque sono vitali per dare allo champagne il suo caratteristico sapore e aroma, che rimescolano e ridistribuito in tutta la bottiglia.