2014, uno stipendio in meno ce lo portano via i rincari

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Gennaio 2014 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA
2014, uno stipendio in meno ce lo portano via i rincari

2014, uno stipendio in meno ce lo portano via i rincari

ROMA – Anno nuovo di rincari e uno stipendio in meno per le famiglie italiane. Dal 1 gennaio 2014, il rialzo di bollette, autostrade e carburanti, ma anche la pioggia di accise e l’Iva su snack e bibite rischiano di costarci cari. Più di uno stipendio l’anno, considerando che la somma dei rincari è di circa 1400 euro a fronte di uno stipendio medio di 1300 euro al mese.

Un primo assaggio lo hanno avuto gli automobilisti in viaggio sulle autostrade il primo di gennaio: chi ha percorso l’A24 o la Piacenza Brescia, si è trovato al casello un conto più salato dell’8%. Con il caso limite della Padova-Venezia dove il rincaro tocca il 300%. Un salasso.

Il quotidiano la Stampa, mette insieme tutti gli incrementi che incontreremo in questo 2014:

Basti pensare che in alcuni casi i gestori avevano chiesto aumenti che arrivavano al 18%. Risultato finale: +3,9% medio contro il 4,8% richiesto inizialmente dalle società. Quanto basta per suscitare le critiche di Forza Italia (Gasparri: «il governo si piega ai padroni delle strade»), ma soprattutto per scatenare la protesta degli autotrasportatori, certamente la categoria più colpita. Il presidente della Fita-Cna, Cinzia Franchini, ha scritto al presidente del Consiglio Enrico Letta segnalando che di questo passo «certamente non ci si potrà poi lamentare se i forconi del 9 dicembre scorso saranno nuovamente inforcati».

Ma le autostrade non sono le uniche a presentare il conto. Ad aumentare sono infatti anche la bolletta della luce, seppur di un limitato 0,7% pari a 4 euro l’anno, così come gli snack, i caffè e le bevande dei distributori automatici con l’Iva che passa dal 4 al 10%. L’imposta di bollo sugli investimenti nei conti titoli sale inoltre dall’1,5 al 2 per mille. Nessun aumento in vista invece quest’anno per il canone Rai, tra le scadenze fiscali che bisogna ricordarsi di pagare entro fine mese.

Il 2 gennaio scade la possibilità di versare l’acconto Irap che doveva essere saldato entro il 2 dicembre. Lo stesso giorno i locatari e i proprietari di immobili che abbiano esercitato l’opzione per il regime della “cedolare secca”, avranno l’ultima possibilità di regolarizzare il versamento della rata di acconto che scadeva a dicembre. I contraenti di contratti di locazione che non abbiano optato per la cedolare secca invece, dovranno versare l’imposta di registro sui contratti entro fine mese. Entro il 24 gennaio andrà invece pagata la cosiddetta ‘mini-Imu’ nei Comuni che hanno aumentato l’aliquota nel 2013.

E poi ci sono gli aumenti sulle sigarette:

Aumentano così le accise sulle sigarette, più 0,7%, e gli investimenti (col bollo sui conti titoli e sui conti deposito che passa dall’1,5%al 2 per mille). Poi c’è il rincaro dei contributi Inps destinati al fondo di solidarietà che finanzia la cassa integrazione: le imprese con più di 15 dipendenti non incluse nella legge sulla cig devono versare uno 0,5% delle retribuzioni, per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo pagato dal dipendente.