Airbus-Boeing, Wto: “Aiuti Ue illegali”. Vittoria per gli Usa

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2016 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA
Airbus-Boeing, Wto: "Aiuti Ue illegali". Vittoria per gli Usa

Airbus-Boeing, Wto: “Aiuti Ue illegali”. Vittoria per gli Usa

NEW YORK – L’Ue non ha eliminato i sussidi ad Airbus, che già in precedenza erano stati ritenuti in violazione delle norme internazionali sul commercio. Lo ha stabilito un comitato per la compliance del Wto, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, esprimendosi nella battaglia fra Stati Uniti e l’Ue per gli aiuti al colosso degli aerei di Tolosa che fa concorrenza all’americana Boeing. La notizia, riportata dall’agenzia Bloomberg, giunge in un momento di già forti tensioni tra Usa e Europa per il fallimento del trattato Ttip e dopo i 13 miliardi chiesti da Bruxelles all’Irlanda a per i vantaggi fiscali concessi ad Apple.

Gli Stati Uniti, scrive Bloomberg, hanno accolto la notizia come una vittoria. “E’ una vittoria per gli Usa e per i nostri lavoratori” ha detto il ministro del commercio americano, Michael Froman.

Secondo la World Trade Organization l’Unione europea e molti suoi Stati membri avrebbero fornito aiuti di Stato alla società che si regge sull’asse Francia-Germania. Il Wto parla di sussidi illegittimi per 22 miliardi di dollari stanziati in un decennio che hanno generato un danno “reale e sostanziale” alla concorrente americana Boeing.

Nello specifico, secondo il Wto, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna avrebbero finanziato illegalmente i progetti A300, A310, A320, A330/A340, A330-200, A340-500/600, e A380. L’ufficio americano ha inoltre riferito che 4 miliardi di dollari di finanziamenti illegali riguardano i nuovi aerei A350 XWB Airbus.

Secondo Boeing, gli Stati Uniti potrebbero chiedere 10 miliardi di dollari di danni alla Ue come compensazione. Dall’altra parte pende ancora una contro-denuncia da parte dell’Europa su aiuti uguali e contrari stanziati da Washington alla società di Seattle. L’Ue ha comunque già fatto sapere di voler presentare ricorso, giudicando “insoddisfacenti” i motivi della attuale decisione. Certo è che la disputa potrebbe portare a una nuova fase di dazi nel comparto aereo.