Alitalia: passi avanti sul debito con le banche, paletti da Poste

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2014 - 23:42 OLTRE 6 MESI FA

AlitaliaROMA – Una possibile soluzione per il debito di Alitalia e l’avvio del confronto con gli esuberi che potrebbe vedere il tavolo conclusivo già la prossima settimana. Il governo accelera per concludere il dossier Alitalia e chiama a Palazzo Chigi l’amministratore delegato della compagnia Gabriele del Torchio, le banche creditrici – Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps – e gli azionisti. ”Abbiamo fatto qualche altro passo avanti”, spiega al termine il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio che con il collega Maurizio Lupi ha guidato la riunione.

Alla riunione anche Francesco Caio, di Poste, che però in giornata cambia rotta sulla compagnia di bandiera, chiedendo di valutare il piano industriale prima di fare nuovi investimenti. L’alleanza tra Alitalia e Etihad, afferma la stessa Poste in una nota ”può creare le premesse per il potenziamento e il rilancio della compagnia aerea. Non sono però ancora stati forniti da Alitalia tutti gli elementi necessari ad una compiuta valutazione dell’impatto che l’accordo potrà avere sulla struttura del capitale e del debito dell’azienda”.

L’interesse della società “continua ad essere legato alle sinergie industriali e commerciali da realizzare nella logistica” e quindi ”il Cda valuterà eventuali nuovi investimenti” in Alitalia ”solo dopo un’attenta analisi dei ritorni economici e finanziari associati al piano industriale, alla struttura societaria”. E proprio sull’ingresso di Poste nel capitale di Alitalia, il governo dovrà rispondere entro il 22 luglio ad una lettera della Commissione europea, che ha espresso dubbi sull’operazione perché potrebbe essere un aiuto di stato mascherato. Richiesta che ha provocato la reazione del viceministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.

”L’Unione Europea dovrebbe pensare a come far crescere il continente, piuttosto che inventarsene ogni giorno una per cercare di frenare la crescita”, ha detto, dopo essere stato interpellato sulla vicenda. ”Mi pare che siano interventi di cui non abbiamo bisogno, dopodiché li approfondiremo nel merito”, ha aggiunto, sottolineando che ”sulla vicenda Alitalia il governo, in particolare il ministro Lupi, ha operato molto bene aiutando l’azienda ad uscire da una situazione molto critica”. Ma i nodi per chiudere l’accordo con Etihad vengono affrontati uno per uno. Il vertice a Palazzo Chigi con le banche sembra aver spianato la strada per la soluzione del nodo del debito. “Penso che siamo alla fase conclusiva, mancano solo dei dettagli ma il percorso è ben definito”, dice il ministro dei Trasporti.

Mercoledì invece tocca ai sindacati. Martedì sera sul tavolo del governo il nodo spinoso dei 2.251 esuberi che Etihad ha imposto ad Alitalia per rilevarne il 49% e iniettare nella compagnia 1,2 miliardi di euro, di cui 560 milioni di capitale e 600 milioni di investimenti in quattro anni. Al Ministero dei Trasporti il ministro Maurizio Lupi e il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, incontreranno i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e le sigle di categoria per cercare di trovare una soluzione.

Il confronto si preannuncia serrato con i sindacati che non potranno mai accettare volente o nolente il licenziamento di oltre 2.000 dipendenti dell’azienda, di cui 1.084 del personale di terra, 380 del personale di volo e in cui sono contati anche i 787 lavoratori già in cig a zero ore volontaria. ”Non diciamo no agli esuberi ma chiediamo di ridurli e gestirli”, ossia ”come tutelare le persone e garantire loro un reddito”, ha detto il segretario generale della Fit Cisl, Giovanni Luciano, sottolineando che il suo sindacato punta ”alla ricollocazione in altre aziende della maggior parte di queste persone” ma per raggiungere l’obiettivo è necessario ”l’aiuto del governo”.