Alitalia, piano industriale vicino. Controffensiva piloti: “Le low cost pagano di più”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Marzo 2017 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA
Alitalia, piano industriale vicino. Controffensiva piloti: "Le low cost pagano di più"

Alitalia, piano industriale vicino. Controffensiva piloti: “Le low cost pagano di più”

ROMA – Alitalia, piano industriale vicino. Controffensiva piloti: “Le low cost pagano di più”. Il piano di rilancio di Alitalia è alle battute finali. Il consiglio di amministrazione ha fatto il punto sul processo di condivisione con gli azionisti del business plan alla luce del lavoro svolto dall’advisor Roland Berger. Manca ancora qualche piccolo aggiustamento ma il grosso è fatto e il cda tornerà a riunirsi entro la fine della settimana (tra giovedì e venerdì) per varare una manovra che dovrebbe valere tra 900 milioni e 1,2 miliardi in 5 anni.

A quel punto il piano verrà presentato a Governo e sindacati, con i quali inizierà la delicata trattativa sugli esuberi. Intanto procede il lavoro di riduzione dei costi. L’a.d. Cramer Ball, che ha aggiornato il board sulla situazione finanziaria di Alitalia – che secondo fonti finanziarie avrebbe ancora liquidità per un mese, due al massimo -, ha confermato che la compagnia è in linea con l’obiettivo di arrivare a una riduzione dei costi (escluso il costo del lavoro) pari a 160 milioni quest’anno.

Ma Ball ha anche individuato ulteriori tagli (sempre non relativi al costo del lavoro) che potranno essere realizzati nell’arco di piano: la riduzione dei costi potrebbe arrivare a regime a circa 300-320 milioni, ovvero oltre il 20% in più rispetto a quanto stimato finora. Dati positivi arrivano poi sul fronte dei ricavi, nonostante – avverte il cda – il “contesto finanziario complesso”: a gennaio, secondo i dati illustrati al board – le vendite di biglietti sono aumentate del 7% e il load factor (tasso di riempimento degli aerei) è cresciuto di 4,4 punti percentuali al 78%; e “appaiono incoraggianti” anche i dati preliminari relativi a febbraio.

La controffensiva dei piloti: “Le low cost pagano molto di più”. Ma su ricavi e costi i sindacati non cedono di un millimetro. In attesa dell’ok al piano, cresce l’attesa dei sindacati per capire la vera dimensione degli esuberi (cifre non ufficiali che oscillano tra 1.600 e 2.000) e le richieste relative al costo del lavoro (indiscrezioni parlano di un taglio degli stipendi del 31%). I piloti, per esempio, sostengono che le compagnie low cost pagano in media più di Alitalia. Su Il Messaggero viene riportato il confronto.

Un pilota con 10 anni di anzianità e 65 ore di volo della compagnia tricolore guadagna 6.385 euro lordi, contro i 7.959 di EasyJet, i 6.630 di Air Berlin e i 7.248 di Air Lingus. Un comandante di Alitalia con 10 anni di anzianità e 80 ore di volo arriva a 11.567 euro, meno di chi vola per EasyJet (15.300), Air Berlin (12.033) e Air Lingus (12.275). Non c’è invece il raffronto con Ryanair che è la più competitiva.

Solo i piloti della ex compagnia di bandiera con 20 anni di anzianità sono in media con gli altri ma lontanissimi dai super compensi dei colleghi di Etihad. Stesso divario sul fronte di ferie e riposi: piloti e comandanti italiani, sempre secondo la Uil-Trasporti, ne hanno in media 140, contro i 169 di EasyJet, i 160 di Air Berlin e i 176 di Air Lingus. Anche la diaria è superiore, seppur di pochi euro. (Umberto Mancini, Il Messaggero)

Intesa SanPaolo spinge per l’arrivo dell’ex dg Rai Gubitosi. Nel corso del consiglio, secondo quanto si apprende, non si è invece parlato di governance: tema che dovrebbe però essere affrontato una volta approvato il piano e avviata la cosiddetta ‘fase due’. I soci bancari, con Intesa SanPaolo in testa, stanno spingendo per l’arrivo al vertice della compagnia dell’ex direttore generale Rai Luigi Gubitosi. Non è ancora chiaro quale possa essere la poltrona per il manager napoletano, ma sembra prendere forma l’ipotesi di un tandem con l’a.d. Ball.

Fonti di Abu Dhabi fanno infatti sapere che Etihad sta discutendo con gli altri azionisti di Alitalia sulla possibile designazione di un ‘executive chairman’: in quanto azionista al 49% di Alitalia, Etihad è favorevole – spiegano le stesse fonti – alla definizione di un nuovo ruolo di ‘executive chairman’ per la compagnia come proposto da altri azionisti di maggioranza. Il partner arabo sta quindi lavorando ad identificare il giusto candidato, che dovrà lavorare – spiegano le fonti – fianco a fianco con l’a.d. Ball e con il management attuale per realizzare la fase successiva del piano di rilancio della compagnia.