Anatocismo esce dalla porta e rientra…Divieto solo a tempo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Agosto 2015 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Anatocismo esce dalla porta e rientra...Divieto solo a tempo

Anatocismo esce dalla porta e rientra…Divieto solo a tempo

ROMA – Anatocismo esce dalla porta e rientra…divieto solo a tempo. La Banca d’Italia ha messo in pubblica consultazione la proposta che intende formulare al Comitato interministeriale credito e risparmio (Cicr) per risolvere il problema dell’anatocismo, di cui la legge fa divieto integrale ma che senza una delibera del Cicr è dubbio possa essere applicata.

Secondo Angelo Busani del Sole 24 Ore “l’anatocismo esce dalla porta e rientra dalla finestra […] non si cancella infatti la prassi di effettuare l’anatocismo e cioè di conteggiare gli interessi sugli interessi ma la si pospone di 60 giorni”. In pratica gli interessi vengono sterilizzati per un anno e 20 giorni, poi tornano a capitalizzarsi.

Per sommi capi: il divieto per le banche resta ma solo a tempo, il conteggio degli interessi attivi e passivi si effettua solo il 31 dicembre (o quando scade il rapporto) e separatamente rispetto al capitale, gli interessi diventano esigibili 60 giorni dopo l’estratto conto, decorsi i 60 giorni la loro capitalizzazione torna, cioè la somma addebitata va a far parte del capitale sul quale si calcolano gli interessi. Il provvedimento proposto riguarda solo i frutti delle somme finanziate, i cosiddetti corrispettivi, ma non gli interessi moratori, quanto cioè dovuto dal debitore moroso.

Anatocismo, interessi sugli interessi, ricorriamo ancora all’aiuto di Busani per capire bene di cosa si tratta.

Si tratta, in poche parole, di un capitale (ad esempio, di valore 100) che, in un dato periodo (in ipotesi: un trimestre), frutta interessi (poniamo di importo 4); l’anatocismo consiste nel fatto che se questi interessi non sono pagati (come normalmente accade in un rapporto di apertura di credito in conto corrente), essi si “capitalizzano”, vale a dire che si sommano al capitale (100 più 4) in modo che, nel periodo successivo di computo negli interessi (il trimestre, nell’esempio), gli interessi non si calcolano più su 100 ma su 104. E così via di periodo in periodo. (Angelo Busani, Il Sole 24 Ore).