Andrea Guerra lascia Luxottica: ora un triumvirato con Del Vecchio e Cavatorta

di Chiara Di Michele (Ansa)
Pubblicato il 2 Settembre 2014 - 06:26 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Guerra lascia Luxottica: vertice a 3 tra cui Del Vecchio e Cavatorta

Andrea Guerra (Foto Ansa)

MILANO – Con un addio immediato e consensuale, Andrea Guerra lascia da subito la guida di Luxottica.

Ora il colosso degli occhiali riparte con un vertice a tre composto dal suo presidente e fondatore, Leonardo Del Vecchio, e due amministratori delegati: per le funzioni corporate Enrico Cavatorta, che terrà pro tempore anche le deleghe ai mercati in attesa della nomina del secondo Ceo. Le funzioni ‘operations’ riporteranno temporaneamente a Del Vecchio, che guida anche un nuovo comitato direttivo.

Del Vecchio, che ha spiegato di non vedere se stesso tra i capi azienda ma piuttosto pensa a chi avrà la delega definitiva, in questo momento avocata in prima persona, ha commentato:

”Abbiamo fatto dieci anni con Guerra, ne faremo altri dieci col triumvirato”.

Il fondatore definisce ”elegante” il comportamento del suo ex top manager:

”Non ha preteso niente di più di quello che era suo diritto e che gli spettava da contratto”.

Tra stock options, buonuscita e voci ‘minori’, Guerra incassa 45 milioni lordi con l’uscita da un’azienda che in questi dieci anni ha contribuito a portare al raddoppio dei ricavi. L’intenzione per il nuovo vertice è di continuare su questa strada crescendo ”almeno del 7% l’anno”, evidenzia Del Vecchio, spiegando che con l’ex amministratore delegato ”si sono divisi i progetti futuri”, ma la sua uscita è avvenuta senza litigi e con ”consensualità”.

Il neo amministratore delegato Cavatorta, in Luxottica da 15 anni, garantisce la continuità aziendale, senza cambiamenti di strategia, e conferma il target di 10 miliardi di ricavi a fine 2016. Con la possibilità di ampliare i dividendi anche a breve. In particolare la multinazionale degli occhiali conta di crescere nei mercati emergenti e, grazie al nuovo modello di governance varato dal Cda, secondo Cavatorta ”potrà affrontare meglio le sfide future”.

La ricerca del secondo amministratore delegato, che arriverà dall’esterno, è stata avviata e potrebbe essere identificato ”nel giro di settimane”. Il mercato intanto si interroga sul futuro di Guerra. Per ora incassa l’ultima tranche di stock option (33,7 milioni lordi, che secondo quanto risulta all’ANSA equivalgono a un ‘guadagno’ ancora da tassare di almeno 17,5): lui si sta tenendo le mani libere da offerte classiche, perché rimarrebbe sullo sfondo l‘ipotesi-ministro. Per la quale, nel caso si realizzasse, potrebbe anche essere disposto a rinunciare a qualsiasi emolumento pubblico.