Antiriciclaggio, occhio a banconote da 200 e 500€. In banca risultate sospetti

Pubblicato il 12 Aprile 2013 - 10:03| Aggiornato il 9 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Attenzione alle banconote da 200 e 500 euro, la banca potrebbe guardarvi con sospetto. Il deposito, il prelievo e il pagamento con moneta di grosso taglio fa scattare un controllo rafforzato della clientela da parte delle banche: in caso di mancata giustificazione l’istituto può optare per la sospensione dell’operazione fino a un’eventuale segnalazione di movimentazione sospetta.

Sono queste le nuove indicazioni della Banca d’Italia concernenti adeguate verifiche anti-riciclaggio. A riportare la notizia è il quotidiano Italia Oggi che titola in prima pagina: “Banconote sospette, allertate le banche”. Il Sole24Ore invece annuncia controlli più stringenti anche sui conti correnti dei politici, sui conti aperti di società operanti nei settori degli appalti, sanità, rifiuti ed energie rinnovabili. Di più, ai fini di una verifica rafforzata le banche potranno e dovranno consultare le relazioni delle autorità investigative nazionali per acquisire informazioni sulla clientela.

Restano escluse dai controlli richiesti da Bankitalia, a sorpresa, le imprese di assicurazione, per le quali però, scrive il Sole, probabilmente l’Ivass si pronuncerà a breve.

Spiega Italia Oggi che di fronte a clienti che utilizzano pezzi di grosso taglio è maggiore il rischio riciclaggio e/o finanziamento del terrorismo, in quanto così risulta agevolato il trasferimento di importi elevati e si favoriscono le transazioni non rintracciabili.

Gli elementi da tenere sott’occhio per la banca sono: il cliente, il rapporto l’operazione. Massima attenzione è richiesta in particolare nei confronti di rapporti con intermediari extracomunitari o con clienti che operano con valuta estera.

Il quotidiano in giallo riporta i casi in cui vanno disposte opportune verifiche:

1) quando si instaura un rapporto continuativo;

2) quando venga eseguita un’operazione occasionale, che comporti la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento di importo pari o superiore a 15.000 euro, indipendentemente dal fatto che sia effettuata con un’operazione unica o con più operazioni frazionate;

3) quando vi è sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo;

4) quando sorgono dubbi sulla completezza, attendibilità o veridicità delle informazioni o della documentazione precedentemente acquisite dalla clientela (per esempio, nel caso i mancato recapito della corrispondenza all’indirizzo comunicato, o incongruenze tra i documenti presentati).