Atac Roma “crac”: 1,35 mld di debiti. Il dg Rota denuncia l’assenteismo fuori controllo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Luglio 2017 - 08:39 OLTRE 6 MESI FA
Atac Roma "crac": 1,35 mld di debiti. Il dg Rota denuncia l'assenteismo fuori controllo

Atac Roma “crac”: 1,35 mld di debiti. Il dg Rota denuncia l’assenteismo fuori controllo

ROMA – Atac Roma “crac”: 1,35 mld di debiti. Il dg Rota denuncia l’assenteismo fuori controllo. “In questi mesi ho preso progressivamente atto di una situazione dell’azienda assai pesantemente compromessa e minata, in ogni possibilità di rilancio organizzativo e industriale, da un debito enorme accumulato negli anni scorsi”, “il tempo è finito, è il momento di dire la verità”.

È l’allarme lanciato da Bruno Rota, direttore generale dell’Atac, l’azienda municipalizzata di trasporto pubblico di Roma, intervistato dal Corriere della Sera e dal Fatto quotidiano. La stabilizzazione del debito negli ultimi 12 mesi, spiega al quotidiano di via Solferino, “purtroppo conta poco”, “quando hai 1.350 milioni di debito sedimentato nel tempo, non hai risolto il problema quando non sale”.

Ormai, aggiunge, “l’effetto combinato dell’anzianità del parco mezzi e l’impossibilità di fare interventi di manutenzione, dato che non si trovano fornitori disposti a darci credito, fa sì che non si riesca a far fronte alle esigenze di normale funzionamento”.

Rota afferma che fa fatica anche a pagare gli stipendi: “Anche questo mese ce la facciamo ricorrendo a misure eccezionali e chiedendo un impegno straordinario al Comune di Roma, che però non è ripetibile all’infinito. Sono misure tampone”. Altro tema, sottolinea, “non è ridurre il numero dei dipendenti”, anzi, “i dipendenti in un certo senso mancano, visti i tassi di assenteismo consolidati nel tempo”, così si fa anche “fatica a coprire i turni”.

Non c’era stato nel 2015 un accordo sull’obbligo di timbrare cartellino?
«Gli accordi di timbratura sono in larga parte lettera morta. Il personale di linea continua a timbrare poco e male. Per questo insisto che bisogna iniziare a rispettare le regole, sono anni che non lo si fa. Si parla di turni massacranti e c’è gente che non arriva a tre ore effettive di guida, quando le fanno. Bisogna che si prenda coscienza anche di questi problemi. Non si timbra, malgrado le regole dicano altrimenti, e si prendono salari su orari di lavoro presunti. È intollerabile sia nei confronti di chi fa il proprio mestiere, sia di coloro che un lavoro non riescono ad averlo». (Federico Fubini, Corriere della Sera)

L’azienda, sottolinea Rota al Fatto Quotidiano, “è in stato di dissesto conclamato”. “Oltretutto in queste condizioni ci sono anche chiari obblighi di legge: se non riesce a far fronte ai propri impegni, noi abbiamo l’obbligo di ufficializzare questa situazione”. “Bisogna ristrutturare il debito. La legge fornisce diversi strumenti”. “Rimpiango tantissimo Milano e Atm”, conclude. “Mi manca il clima di verità in cui sono sempre avvenuti anche i confronti più aspri, per esempio con le forze sindacali. E mi manca la ‘squadra’ di colleghi”. “Qui a Roma, vincoli legislativi e la situazione aziendale rendono quasi impossibile rafforzare la squadra”.