Salvataggio di Atene, i punti dell’accordo: banche, stati, condizioni

Pubblicato il 21 Febbraio 2012 - 09:21 OLTRE 6 MESI FA

Di seguito i punti principali dell’accordo che ha dato il via libera ai 130 miliardi di euro di aiuti.

Debito giù con i nuovi aiuti. Con la contribuzione del settore privato e pubblico il rapporto debito/pil della Grecia, oggi al 160%, arriverà al 120,5% nel 2020, ovvero una soglia giudicata ”sostenibile” che sblocca gli aiuti. I 130 miliardi di euro saranno versati entro il 2014, e saranno distribuiti tramite l’Efsf, in attesa che il Fmi decida a marzo sulla sua parte che l’Eurozona spera sarà significativa.

Trojka permanente ad Atene. E’ essenziale, per l’Eurozona, che la Grecia sia monitorata ed assistita a livello tecnico durante tutto lo svolgimento del programma di tagli e riforme, per questo Ue-Bce-Fmi si installeranno in modo permanente nel Paese. Inoltre, per essere sicuri che Atene non sia insolvente sulle sue future emissioni, metterà gli interessi su un conto bloccato monitorato sempre dalla troika.

Bce, Fmi e Banche nazionali. Anche la Banca centrale parteciperà al piano di aiuti distribuendo alle banche centrali nazionali i profitti sui bond greci nel suo portafoglio, a loro volta le banche centrali li verseranno agli Stati dell’Eurozona che hanno acconsentito a versarli alla Grecia nell’ambito del piano di riduzione del suo debito. E anche le stesse banche centrali che detengono bond greci rinunceranno fino al 2020 ai profitti, per cederli alla Grecia ed alleviare il suo debito dell’1,8%.

Haircut dei privati. L’accordo con i privati (Psi) prevede un haircut o taglio nominale del 53,5% sui titoli in portafoglio, che saranno scambiati (swap) con titoli a più lunga scadenza e che avranno una cedola del 3% fino al 2014, 3,75% fino al 2020 e 4,3% dopo il 2020. Lo swap dei titoli partire nelle prossime settimane, è volontario, ma l’Eurozona si aspetta una partecipazione vicina al 90%.

 Anche gli Stati partecipano alle perdite. Gli Stati dell’Eurozona hanno acconsentito ad abbassare in modo retroattivo gli interessi sui prestiti concessi ad Atene nel 2010, nell’ambito del primo programma. Questa mossa consentirà di ottenere 1,4 miliardi di euro che andranno a tagliare il debito ellenico del 2,8%.

La Bce parteciperà al piano di aiuti per la Grecia distribuendo alle banche centrali nazionali i profitti sui bond greci nel suo portafoglio, a loro volta le banche centrali li verseranno agli Stati dell’Eurozona che hanno acconsentito a versarli alla Grecia nell’ambito del piano di riduzione del suo debito: e’ quanto si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo.

Con ”la contribuzione del settore privato e pubblico” il rapporto debito della Grecia ”è messo su un cammino discendente che arrivera’ al 120,5% del Pil nel 2020”. E’ scritto nella dichiarazione finale dell’Eurogruppo che ha dato il via libera al secondo piano di aiuti ad Atene. E’ indicata la cifra ”fino a 130 miliardi di euro entro il 2014” che sara’ fornita dagli stati dell’Eurozona ”tramite l’Efsf e con l’attesa che il Fmi dara’ un significativo contributo”.