Bankitalia: “Ancora male occupazione. Lenta ripresa, solo a fine anno”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Aprile 2014 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA
Bankitalia: "Ancora male occupazione. Lenta ripresa, solo a fine anno"

Bankitalia: “Ancora male occupazione. Lenta ripresa, solo a fine anno”

ROMA – Ancora male sul fronte lavoro: l’occupazione in Italia dovrebbe continuare a scendere per tutta la prima metà del 2014. Con una ripresa moderata attesa, “non prima della fine d’anno”. Lo scrive Bankitalia nel suo Bollettino economico, che parla di condizioni ancora “difficili” nel mercato del lavoro e di un “quadro economico fragile”.

Segnali di attenuazione per il credit crunch, la stretta del credito che attanaglia le aziende. I recenti sondaggi sulle condizioni di accesso al credito però rivelano che i prestiti continuano comunque a scendere e il costo del credito nel nostro paese resta di circa 80 punti base superiore a quello medio nell’area dell’euro.

Per la prima volta dal 2011, nel quarto trimestre del 2013, il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti alle imprese è diminuito dal 4,8 al 4,5%. Quello per le famiglie consumatrici è rimasto sostanzialmente invariato su livelli più bassi (1,3%).

I dati più recenti, scrive Bankitalia, indicano che nel primo trimestre “sarebbe proseguita una lenta ripresa del Pil“, trainata dall’export. La ripresa si sta comunque estendendo, con “primi segnali positivi anche per i servizi” e “di lieve miglioramento della domanda nazionale”

La competitività degli esportatori italiani è scesa di circa quattro punti percentuali da metà 2012, in un trend negativo comune ai principali partner dell’Eurozona che “ha riflesso esclusivamente l’apprezzamento del cambio”.

Nel prossimo biennio l’inflazione in Italia dovrebbe rimanere contenuta, attestandosi poco sopra l’1% alla fine del 2015 dopo lo 0,3% di marzo. Bankitalia cita le stime degli operatori professionali e aggiunge: “Nell’area euro resta essenziale contrastare l’eccesso di disinflazione”.

L’accelerazione dei pagamenti dei debiti commerciali della pubblica amministrazione, osserva la banca centrale, “ha fornito un sostegno all’accumulazione di capitale produttivo delle imprese e alla ripresa dell’attività”.

La riduzione dello spread Btp-bund è dovuta anche agli afflussi verso l’area euro di investimenti prima detenuti nei Paesi emergenti. Il bollettino però avverte che “questi flussi possono essere per loro natura soggetti a mutamenti repentini, che restano un fattore di rischio”.