Bce, Mario Draghi: “Tassi bassi a lungo, a Italia serve correzione deficit”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2013 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA
Bce, Mario Draghi: "Tassi bassi a lungo, a Italia serve correzione deficit"

Bce, Mario Draghi: “Tassi bassi a lungo, a Italia serve correzione deficit” (Foto LaPresse)

ROMA – “Abbiamo abbassato i tassi e vi resteranno per un lungo periodo”. Mario Draghi, presidente della Bce, lo ha dichiarato la mattina del 12 dicembre parlando alla plenaria del Parlamento Ue.

Le parole di Draghi annunciano e ribadiscono la volontò della Bce di sostenere l’euro e la ripresa. Motivo per cui il costo del denaro potrebbe scendere ancora se sarò necessario. Intanto il deficit italiano cresce al 3% del Pil e per arrivare alla correzione del deficit rispetto ai parametri Ue all’Italia servono 6,4 miliardi di euro.

Draghi ha poi spiegato:

“I tassi, che abbiamo portato al loro livello storicamente più basso, resteranno bassi per un lungo periodo. Il costo del denaro potrebbe scendere ancora se necessario”.

Il bollettino pubblicato il 12 dicembre dalla Bce sottolinea che il rapporto deficit/Pil dell’Italia nel 2013 è in crescita al 3%, contro l’obiettivo del 2,9% fissato dal programma di stabilità. Il rischio quindi è di  non centrare neanche l’obiettivo di ridurre all’1,8% il rapporto, spiega la Bce, con le stime per il 2014 che si aggirano già al 2,5%: stime negative dovute “principalmente a un peggioramento delle condizioni economiche”. Il rischio corso dall’Italia è quello di non poter rispettare i parametri Ue e per farlo avrà bisogno di 6,4 miliardi di euro.

Draghi è poi tornato a parlare di Unione bancaria per l’Europa:

“Non è una panacea, per eliminare la frammentazione finanziaria è necessaria ma non sufficiente a rompere il legame tra debiti sovrani e banche ma le condizioni di prestito ugualitarie si ristabiliscono solo se proseguono anche riforme e consolidamento”.

Il presidente della Bce ha ribadito poi che la

“supervisione unica di Francoforte è il cambiamento più significativo in Europa sin dalla nascita dell’euro”, e “confido che le altre componenti dell’unione bancaria siano approvate entro la fine della legislatura del Parlamento Ue” cioè ad aprile quando c’è l’ultima plenaria.