“Carlo Messina dimesso”. Titolo intesa crolla, ma era falso comunicato No Tav

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Aprile 2015 - 21:14 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – “Carlo Messina di Intesa San Paolo si è dimesso”. Una notizia diffusa il 24 aprile che ha fatto crollare il titolo della banca in Borsa. Peccato che le dimissioni non sono mai state date: la falsa notizia era stata diffusa dal gruppo dei No Tav con un comunicato inventato ad hoc. Il motivo? Colpire proprio Intesa San Paolo, la principale banca che finanza la Tav e che guadagna e fa profitti con la Torino-Lione.

Carlotta Scozzari spiega su Repubblica che la falsa notizia ha causato il caos a Piazza Affari dopo la nota dai toni improbabili:

“I toni della nota, a ben vedere, sono improbabili. “Intesa Sanpaolo – vi si legge – conferma di aver ricevuto oggi una lettera dal suo consigliere delegato e CEO, Carlo Messina. La lettera, datata 24 Aprile 2015, è circolata a tutti i membri del Board ed è stata inviata alla CONSOB. Carlo Messina ha ammesso di aver falsato la contabilità, esagerando il risultato netto di 1.920 milioni di euro nel 2014. Considerando queste nuove informazioni, Intesa Sanpaolo riporterebbe un bilancio in perdita per il 2014”. Affermazioni, insomma, pesantissime, che difficilmente capita di leggere in una nota stampa, a prescindere dalle notizie che il comunicato contenga.

La finta nota riportava poi le finte dichiarazioni del finto ad provvisorio Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo: “”Siamo sconvolti dal contenuto della lettera. Il management di Intesa Sanpaolo rinnova il suo impegno verso clienti, dipendenti e azionisti. Ci siamo riuniti a Milano per avviare un action plan che ci permetta di superare questo momento di crisi” ha dichiarato Gaetano Miccichè, nominato CEO dal Board a titolo provvisorio”.

E ancora: “Intesa Sanpaolo ribadisce che le sue priorità immediate sono la difesa degli interessi dei clienti, azionisti e dipendenti. Intesa Sanpaolo crede che le sue prospettive di crescita resteranno solide nonostante le attuali difficoltà finanziarie. La direzione di Intesa Sanpaolo è fiduciosa di poter continuare a fornire eccellenti servizi bancari e finanziari ai suoi clienti producendo valore per i suoi azionisti a medio e lungo termine. Intesa Sanpaolo si impegna a garantire i massimi standard di trasparenza aziendale e coopererà con le autorità competenti per condurre una inchiesta dettagliata in materia. Intesa Sanpaolo terrà i suoi azionisti regolarmente informati sugli sviluppi. Una conferenza stampa volta a portare chiarezza sui nuovi risvolti sarà tenuta al più presto”. La nota riportava, inoltre, il link a un sito apparentemente del gruppo Intesa ma in realtà esternodove era possibile leggere il comunicato (si veda foto in alto) ma che ora non è più attivo. Il sito a cui riporta il link è registrato a nome di Angelo Tristano, mentre come cellulare si risale a un numero non esistente. Nella finta nota era anche indicato un numero di telefono fisso del falso ufficio stampa di Intesa che tuttavia risultava sempre occupato”.

Una finta nota che ha scatenato il caos e che nella serata di venerdì è stata rivendicata dai No Tav:

“Sempre in serata, i “No tav” hanno rivendicato il gesto, in una mail, diffusa dallo stesso indirizzo da cui era giunta la falsa nota, dal titolo: “Rivendicazione Falso comunicato che ha fatto precipitare le azioni di Intesa Sanpaolo – No Tav”. Il testo della mail definisce una “buona notizia” l’accaduto e indica che Intesa è la principale banca che finanzia la Tav”, ossia la linea ad alta velocità tra Torino e Lione”.