Cgia, “se casca il governo 9,4 mld tasse in più”: torna Imu e aumenta Iva

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Settembre 2013 - 16:29 OLTRE 6 MESI FA
Cgia, "se casca il governo 9,4 mld tasse in più": torna Imu e aumenta Iva

Cgia, “se casca il governo 9,4 mld tasse in più”: torna Imu e aumenta Iva

VENEZIA – Se casca il governo gli italiani pagheranno 9,4 miliardi di tasse in più, la maggior parte dei quali, ben 7,2, peseranno sulle famiglie. E’ l’allarme lanciato dalla Cgia di Mestre proprio mentre scattano le prime dimissioni a orologeria dei parlamentari Pdl. Il motivo è presto detto: con l’interruzione della legislatura tornerebbe l’Imu e scatterebbe l’aumento dell’Iva.

“Se la settimana prossima il premier Letta dovesse essere costretto a rassegnare le dimissioni – dice il segretario Cgia, Bortolussi – nel 2014 gli italiani potrebbero subire una vera e propria stangata. Tra il ritorno dell’Imu sulla prima casa e l’aumento dell’Iva che scatterebbe dal primo gennaio, si troverebbero a pagare 9,4 miliardi di euro in più”.

Di questi, 7,2 miliardi sarebbero in capo alle famiglie e l’aggravio medio annuo per ciascun nucleo si aggirerebbe attorno ai 280 euro. “Dando per scontato che domani la Presidenza del Consiglio dei Ministri approverà una misura che sposterà l’aumento dell’Iva a partire dal 1 gennaio – sottolinea Bortolussi – nel 2014 potremmo ritrovarci a pagare l’Imu sulla prima casa e a subire l’aumento dell’Iva dal 21% al 22%”.

Conti alla mano, secondo la Cgia l’eventuale caduta del governo provocherebbe i seguenti effetti:

IMU – Gli italiani dovrebbero tornare a pagare questa imposta sulla prima casa. L’onere in capo alle famiglie sarebbe pari a 4,42 miliardi di euro. Gli altri 767 milioni, che porterebbero le entrate totali a 5,18 miliardi di euro, arriverebbero dalla reintroduzione dell’imposta sulle abitazioni principali assegnate dagli Iacp, sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali strumentali e sulle abitazioni delle cooperative a proprietà indivisa. Inoltre, rispetto al 2012, i proprietari di prima casa subirebbero un ulteriore aggravio, pari a 400 milioni, a seguito dell’eliminazione della possibilità di detrarre 50 euro per ogni figlio residente.

IVA – L’aumento di un punto percentuale dell’aliquota ordinaria costerebbe 4,2 miliardi di euro all’anno. Secondo le stime della Cgia, il gettito a carico delle famiglie dovrebbe attestarsi attorno ai 2,8 miliardi di euro. L’altro 1,4 miliardi di euro verrebbe attribuito agli Enti non commerciali, alla Pubblica Amministrazione e alle imprese (nei casi dove non sussiste la deducibilità dell’imposta).