Cgil: “Oltre 9 milioni di incapienti. Troppo poveri per gli sconti del fisco”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Ottobre 2013 - 20:12 OLTRE 6 MESI FA
Cgil: "Oltre 9 milioni di incapienti. Troppo poveri per gli sconti del fisco"

Cgil: “Oltre 9 milioni di incapienti. Troppo poveri per gli sconti del fisco”

ROMA – Troppo poveri da non avere ‘sconti’ fiscali: le persone in Italia cosiddette incapienti sono 9,3 milioni e per la gran parte, l’80% circa, sono lavoratori dipendenti e pensionati, ossia 7,2 milioni che popolano la classe dei redditi ‘fino a 15 mila euro’ l’anno. A dirlo è una indagine dell’Associazione Bruno Trentin-Isf-Ires della Cgil e del Cer (Centro Europa ricerche), che denuncia come il sistema fiscale italiano sia “sempre più iniquo” e “sempre più grave” il fenomeno dell’incapienza. L’impossibilità cioè di usufruire, in tutto o in parte, di deduzioni e detrazioni, perché il livello di reddito (e di imposta) è così basso da non lasciare spazio a tali benefici. Questo significa che 6,4 miliardi di euro vanno in fumo, non vengono cioè corrisposti al 23% della platea Irpef.

In un quadro generale di pressione fiscale record “ormai prossima al 45%, ma che arriva addirittura al 55%” in termini reali, cioè al netto dell’economia sommersa. Di qui la proposta che avanza la stessa Associazione, insieme al Cer: un credito di imposta rimborsabile. In altre parole, la possibilità di trasformare la detrazione non utilizzabile in un credito da liquidare direttamente al contribuente da parte dell’Inps in qualità di sostituto d’imposta (nel caso di pensionati e lavoratori dipendenti).

Operazione che potrebbe essere modulata in funzione delle risorse pubbliche impegnate. Ma qual è l’identikit dell’incapiente? Si tratta di titolari di pensioni minime, dipendenti stagionali o precari, lavoratori poveri e di una quota di lavoratori autonomi (e in questo settore può registrarsi – viene evidenziato – un notevole livello di evasione). Dei 6,4 miliardi di euro lasciati nel cassetto, ben 4,7 miliardi riguardano i dipendenti e i pensionati nella fascia di reddito fino a 15 mila euro. Per queste categorie, insiste la Cgil, sono “urgenti” interventi di riduzione fiscale.