Cipro, tassa Ue-Fmi sui conti bancari fa paura: 4,5mld€ fuggiti in una settimana

Pubblicato il 17 Marzo 2013 - 16:59| Aggiornato il 12 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

NICOSIA – I conti correnti di Cipro hanno visto fuggire oltre 4,5 miliardi di euro all’estero in una settimana e la Banca centrale di Cipro blocca tutti i trasferimenti di denaro. Il governo di Cipro, nel timore che le banche dell’isola possano perdere altri miliardi, ha deciso che martedì 19 marzo gli istituti di credito resteranno chiusi per ”ferie”. Intanto la Bce preme su Nicosia affinché l’accordo sia firmato entro il 17 marzo, secondo Bloomberg.

L’ACCORDO – A spaventare i depositari bancari è l’accordo di Cipro con Ue ed Fmi per gli aiuti. Il governo di Nicosia otterrà 10 miliardi di euro, ma dovrà imporre pesanti tasse sui depositi bancari, con tassi che potrebbero arrivare al 9,9%.

E così dopo l’assalto ai bancomat di sabato 16 marzo, ecco che i capitali “fuggono” via dall’isola mediterranea. Per questo motivo la Banca Centrale di Cipro ha dato disposizione a tutte le banche e agli istituti di credito dell’isola di bloccare i trasferimenti di denaro e i pagamenti dei loro clienti.

LA FUGA – Solo nell’ultima settimana centinaia di titolari di conti correnti hanno esportato dall’isola capitali per quasi 4,5 miliardi. La somma equivarrebbe a 20 miliardi dall’inizio dell’anno. Lo riferiscono vari media ciprioti sottolineando che molti dei correntisti sono personalità di governo o ad esso vicine.

Il sito web ’24H’ rivela che la Banca Centrale, con una lettera inviata il 16 marzo alle banche, ha chiesto loro di bloccare ”qualsiasi forma” di pagamento sui conti presenti nelle loro succursali, compresi anche i trasferimenti da conto a conto sulla stessa banca.

In particolare, negli ambienti più vicini ai circoli politici, gira il nome del genero di un alto responsabile governativo che avrebbe portato all’estero nei giorni scorsi 12 milioni di euro. Si tratta per lo più di voci non confermate ma che danno comunque il polso della situazione qui sull’isola, dove la rabbia della gente contro le richieste avanzate a Bruxelles dai ministri delle Finanze dell’Eurozona vengono interpretate come una ”punizione” nei confronti di Cipro.

Ad aggiungere il danno alla beffa, sono venuti alla ribalta molti casi di cittadini greci che, nei mesi scorsi, nel timore che i loro depositi bancari fossero tassati in patria a causa della grave crisi economica che affligge il Paese, avevano trasferito il loro denaro nelle banche cipriote e che adesso se li vedranno invece decurtati qui.

CRISI DI LIQUIDITA’ – La Banca di Grecia ha inviato alla Repubblica di Cipro fra i 4 e i 5 miliardi di euro per aiutare le banche cipriote a far fronte alle richieste di contanti dei loro clienti. Lo ha riferito la radio privata di Atene Skai senza citare la fonte dell’informazione.

BANCHE CHIUSE IL 19/3 – La chiusura delle Banche stabilita dal governo di Cipro potrebbe essere estesa anche a mercoledì. Gli istituti di credito rimarranno chiusi lunedì 18 marzo per la festa religiosa del cosiddetto ‘Lunedì pulito’, l’equivalente ortodosso del ‘Mercoledì delle Ceneri’.

VOTO 18 MARZO – Il governo di Nicosia, intanto, ha rinviato al 18 marzo il voto del Parlamento, previsto inizialmente per domenica 17 marzo, per approvare l’accordo raggiunto sabato con i ministri delle Finanze dell’eurozona che prevede, in cambio di un piano di aiuti per circa 10 miliardi di euro, un pesante prelievo sui depositi bancari.