Condono fiscale tombale: in 40 anni 123 miliardi. Cioè un anno di evasione

Pubblicato il 5 Febbraio 2013 - 09:06| Aggiornato il 28 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il condono tombale nominato da Berlusconi può davvero servire alle casse dello Stato? Secondo Gian Antonio Stella fino a un certo punto: sul Corriere della Sera il giornalista dice che in 40 anni di condoni le finanze pubbliche hanno guadagnato 123 miliardi di euro. Cioè il gettito di un anno di evasione fiscale, visto che ogni anno in Italia vengono evasi in media 120 miliardi di euro.

I numeri sono quelli forniti dalla Cgia di Mestre. C’è chi li utilizza in assoluto (come ad esempio fa un articolo del tempo) e chi li rapporta ai guadagni preventivati (come fa Stella).

Ecco qual è il ragionamento di Stella: con il condono lo Stato guadagna meno di quanto aveva previsto perché premia i “furbetti”. Ossia quelli che usufruiscono della “amnistia tributaria“, però poi pagano solo la prima rata, lasciando in sospeso le altre. E lasciando lo Stato ad aspettare di riscuotere.

Scrive Stella: Condono valutario del 1976: 4% degli incassi preventivati. Concordato fiscale del 1994: 12,4%. Sulle scritture contabili del 1995: 2,7%. Disfatte neppure paragonabili, però, alle sanatorie del 1989. Per ogni cento lire preventivate ne incassarono 6 e mezzo dal condono sugli immobili, poco più di 3 da quello sulla tassa dei rifiuti, meno di 2 dalla «fiscale forfettaria».

Ecco quant’è diversa, più asettica, l’analisi fatta dal Tempo, che si basa solo su numeri puri, senza commenti: In quasi 40 anni (cioè dal 1973 al 2011), secondo i calcoli della Cgia di Mestre, le sanatorie fiscali introdotte dai vari governi che si sono succeduti hanno permesso all’erario di incassare ben 123 miliardi di euro, ovviamente calcolando la somma con i dati attualizzati al 2012. Tenendo in considerazione solo il gettito rivalutato al 2012, la sanatoria più «redditizia» per le casse dello Stato è stata quella fiscale del 2003, che ha portato nelle casse dello dell’erario 22,8 miliardi di euro. Non meno significativo è stato il condono del 1973, avvenuto dopo la riforma fiscale realizzata da Visentini, che ha prodotto a sua volta un gettito di 21,9 miliardi di euro. Tra le ultime operazioni si segnala lo scudo fiscale, proposto nel 2009 dal Governo Berlusconi che, a fronte di circa 100 miliardi di capitali rientrati in Italia, ha assicurato 5,6 miliardi di euro di nuove entrate