Crisi, colf e badanti ora sono italiane: solo così le donne trovano lavoro

Pubblicato il 2 Dicembre 2012 - 12:56 OLTRE 6 MESI FA
Mary Poppins, tata per eccellenza del film Disney (Foto Lapresse)

ROMA – Le baby sitter e le colf dell’Italia in crisi non più straniere: sempre più italiane si ritrovano a fare i lavori domestici anche fuori da casa propria per tirare su qualche euro.

Certo, il numero delle italiane è ancora basso: 133.000 su quasi 652.000. Ma l‘aumento è costante. Dice l’Inps che dal 2008 ad oggi le domestiche e le badanti taliane sono aumentate del 20%. Ovviamente i dati sono parziali, visto che si tratta di lavori spesso pagati in nero.

Per cercare di fare bene il lavoro, sono molte le italiane che vanno anche a frequentare corsi pubblici di formazione. Secondo Acli colf negli ultimi due anni le iscritte italiane a questi corsi sono raddoppiate.

I dati dell’Istat parlano anche di un altro aumento: quello delle italiane con un lavoro nelle regioni meridionali, da sempre quelle con meno donne al lavoro. Nel secondo trimestre del 2012 61.000 donne in più al Sud hanno trovato un lavoro.

Il problema è che in tutti i casi non si tratta di donne che lavorano per arrotondare o per concedersi qualche sfizio, ma soprattutto di donne che devono trovare un lavoro perché il marito o il compagno l’ha perso. 

Allo stesso modo cresce il numero delle “disoccupate”, ma non intendendo con questa parola le donne che hanno perso un lavoro, ma quelle che prima non lo cercavano e ora sì. Sempre per bisogno di soldi. Così il tasso di disoccupazione femminile è passatp dal 9,3% del maggio 2011 al 11,8% di settembre 2012.

“Le donne si confermano un pilastro”, ha spiegato la sociologa Chiara Saraceno a Repubblica, secondo cui questa “spinta nasce dall’insicurezza. I redditi familiari sono intaccati dalla crisi. Non ci si può più permettere di stare fuori dal mercato del lavoro. E ci si accontenta di tutto, anche di fare lavori di caregivers che senza recessione sarebbero socialmente meno accettati”.