Crisi, metà della ricchezza nazionale in mano al 10% delle famiglie

Pubblicato il 18 Maggio 2013 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA

Crisi, metà della ricchezza nazionale in mano al 10% delle famiglieROMA – Cresce ancora la forbice delle disuguaglianze sociali. Il 10% delle famiglie italiane detiene infatti poco meno della metà (47%) della ricchezza totale. Il resto (53%) è suddiviso tra il 90% delle famiglie. Il dato emerge da un’analisi sui salari 2012 della Fisac Cgil.

“Una forbice che cresce, allargando senza freni le diseguaglianze, producendo un rapporto di 1 a 163 tra la retribuzione media di un lavoratore dipendente (pari a 26 mila euro lordi) e il compenso, sempre medio, degli amministratori delegati e dei top manager (pari a 4,326 milioni)”. Questo emerge dal rapporto sui salari 2012 oggi dal segretario generale della Fisac, Agostino Megale.

Per il leader della categoria del credito della Cgil, i numeri del rapporto sottendono “un distacco enorme che richiede subito una legge che imponga un tetto alle retribuzioni dei top manager”. “In questi sei anni di crisi il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni – osserva Megale – si è più che dimezzato mentre non hanno subito alcuna flessione i compensi dei top manager, così come nessuna incidenza ha subito quel 10% di famiglie più ricche, determinando e incrementando la vera forbice delle diseguaglianze”.

Megale propone quindi “di realizzare unitariamente, non solo nella categoria del credito, il lancio di un disegno di legge di iniziativa popolare, accompagnato dalla raccolta di centinaia di migliaia di firme” e contestualmente sollecita “la presentazione da parte del centrosinistra della legge di iniziativa parlamentare per porre un tetto alle retribuzioni nel rapporto uno a venti, immaginando che in tempi di difficoltà come questo le quote eccedenti di compensi dei top manager possano essere versate – conclude – in un fondo di solidarietà per favorire un piano di occupazione per i giovani”.