Crolla la telefonia fissa, nessun investimento in nuove reti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2014 - 06:16 OLTRE 6 MESI FA
Crolla la telefonia fissa, nessun investimento in nuove reti

Crolla la telefonia fissa

ROMA  – La telefonia fissa crolla e gli investimenti in reti di nuova generazione, come ha di recente evidenziato il rapporto Caio, latitano. La fotografia che l’Agcom scatta ogni trimestre conferma una tendenza in atto, consegnando sostanzialmente alla sola telefonia mobile la palma di settore in evoluzione, soprattutto grazie alle chat, che spingono i ‘vecchi’ Sms verso la soffitta: anche se ormai, da un punto di vista dell’acquisizione di nuovi clienti, gli operatori sono al palo e riescono solo a rubarseli gli uni con gli altri scatenando così la ben nota guerra dei prezzi.

Nell’aggiornamento al dicembre del 2013, il rapporto evidenzia un vero e proprio crollo di 730mila linee fisse su base annua, quasi il doppio rispetto a quanto osservato nei 12 mesi precedenti (-450mila circa). Pertanto, osserva l’Autorità, “la riduzione delle linee fisse disincentiva, come anche indicato nel Rapporto Caio, a investire in reti di nuova generazione”. La quota di Telecom è scesa dell’1,5% e di questo si è avvantaggiata soprattutto Fastweb, cresciuta dell’1%.

Per Wind, spiega l’Autorità, si osservano invece quote nella sostanza stabili sia su base annua che trimestrale. Tiscali, infine, mostra un leggero aumento su base annua (+0,2%). Per quanto riguarda invece gli accessi diretti alla rete fissa, dato che riguarda solo i nuovi entranti, l’Autorità sottolinea ancora una volta la buona performance di Fastweb (dal 23,6 al 25,2%), ma sopratutto il dinamismo dei servizi Wimax, che hanno raggiunto i 290mila accessi circa, e che ormai si equivalgono a quelli in fibra. Il mercato delle linee telefoniche mobili, rileva ancora l’organismo regolatore, “negli ultimi due anni, è sostanzialmente saturo”, pertanto i nuovi clienti si conquistano solo “rubandoli” alla concorrenza, come testimoniano i 3,5 milioni di operazioni di portabilità del numero mediamente effettuate ogni trimestre, con annessa guerra dei prezzi.

Si conferma ancora una volta, inoltre, la trasformazione che sta subendo il modo di utilizzare il telefonino, ormai diventato sempre più simile a un piccolo computer: prosegue infatti il calo delle sim che effettuano solo traffico vocale (-7,5 milioni nel 2013) e l’aumento di quelle che effettuano traffico dati (quasi 40 milioni), mentre gli Sms scendono a 76,7 miliardi (-20%), a tutto vantaggio delle chat. Per quanto riguarda infine le quote di mercato, su base annua quelle di Telecom e Vodafone flettono entrambe dello 0,9% a favore di H3G (+0,2%) e, in misura più consistente, di Wind (+1,7%), che raggiunge il 25% “dimensione ‘naturale’ per un mercato dove sono presenti 4 imprese”. Il primo operatore nel segmento residenziale è Vodafone con il 31,4%, seguito da Telecom Italia (29,3%) e Wind (28%). Nel segmento affari, invece, “Telecom è largamente leader con oltre il 60%”..