Il piano di Draghi, acquisto bond a tre anni: “Ma non è un aiuto agli Stati”

Pubblicato il 3 Settembre 2012 - 17:39 OLTRE 6 MESI FA
Mario Draghi

ROMA – Draghi da una parte che spiega che l’acquisto di bond fino a 3 anni non è un aiuto agli stati. La Merkel dall’altra che critica e “smonta” i mercati finanziari dicendo che “non sono al servizio della gente”. Questo il “prologo”, nonché il clima, di un’agenda ricca di appuntamenti importanti per la sorte dell’euro. Si comincia con la riunione straordinaria della Bce, che si terrà giovedì 6 settembre, per poi proseguire con il 12 settembre con la riunione della Corte Costituzionale tedesca e le elezioni in Olanda. Il 18 ottobre poi sarà la volta del vertice europeo.

Gli acquisti di titoli di Stato “fino a tre anni non costituiscono un finanziamento monetario agli stati“. Queste le parole del presidente della Bce, Mario Draghi, durante un’audizione a porte chiuse all’europarlamento. Draghi ha quindi replicato a due parlamentari tedeschi spiegando che “gli acquisti dei titoli di Stato sul mercato secondario da parte della Bce rispettano interpretazioni dei trattati”. “Non sono un avvocato, però esistono interpretazioni dei trattati conformi a questa attività”, ha proseguito Draghi.

La cancelliera tedesca Angela Merkel invece decide di attaccare i mercati, accusandoli di “non essere al servizio del popolo”. Per la Merkel i mercati, negli ultimi cinque anni, hanno consentito a poche persone di arricchirsi a spese della maggioranza. La cancelliera, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, ha parlato nel corso di un evento organizzato dalla Csu bavarese, nel quale ha chiesto ai politici di sollecitare gli elettori a tagliare il debito, per evitare di finire nel mirino degli investitori. Secondo la cancelliera non bisogna consentire ai mercati di distruggere i frutti del lavoro della gente e i governi non devono dipendere dai mercati a causa del loro debito eccessivo. “La vera questione riguardo alla democrazia è questa: possiamo in Germania e in Europa vincere le elezioni quando congiuntamente stabiliamo di avere finanze solide e quando non spendiamo più di quello che incassiamo?”.

Quindi la “questione tedesca”. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble si è detto certo che la prossima settimana la Corte costituzionale della Germania non bloccherà il Fiscal compact e il trattato sull’Esm, il nuovo fondo salva Stati europeo. La consulta teutonica deve “ovviamente esaminare la questione per stabilire se questi trattati siano compatibili con la Costituzione tedesca”, ha rilevato Schaeuble durante una conferenza a Strasburgo. Ma “sono sicuro che non bloccherà i trattati sul fiscal compact e sul Esm”, ha poi aggiunto. La Corte costituzionale tedesca si esprimerà su alcuni esposti presentati contro questi trattati, che devono essere ancora ratificati dalla Germania, il prossimo 12 settembre.

Le parole di Schauble suonano come risposta a distanza a quanto dichiarato lunedì mattina dal ministro spagnolo dell’Economia Luis de Guindos che ha ribadito l’impegno del governo di Madrid a ridurre il debito pubblico e ottimisticamente ha previsto: “Contro la crisi dell’eurozona la Bce agirà di conseguenza”. Ad agosto, ricorda de Guindos, “la Banca centrale europea aveva detto di voler intervenire nel mercato secondario”, acquistando titoli di debito dei Paesi più fragili, come la Spagna o l’Italia, ha ricordato il ministro alla radio Onda Cero.