Bce, Bank of China e Bank of England pompano soldi. Ma il “malato” non reagisce

Pubblicato il 5 Luglio 2012 - 16:52 OLTRE 6 MESI FA
Mario Draghi (Foto Lapresse)

ROMA – Bce, Bank of China e Bank of England sono andate nella stessa direzione: nello stesso giorno hanno deciso misure che pompano soldi all’economia, una maxi iniezione per risollevare il malato, anche se nonostante le intenzioni la reazione non sembra delle migliori. La Banca centrale europea ha deciso, come già annunciato, di abbassare il tasso di riferimento principale allo 0,75%. Ovvero il minimo storico. Misure di espansione economica sono state decise, sempre giovedì, da Bank of England e da Bank of China.

Eppure le Borse non festeggiano. Il malato non dà segni di ripresa. La mossa decisa dall’istituto guidato da Mario Draghi aiuta le banche e chi paga i mutui a tasso variabile. Aiuta i paesi in difficoltà, come Spagna e Italia. Abbassa l’inflazione. Ma proprio oggi, giovedì, lo spread Btp-Bund torna a correre verso l’alto raggiungendo i 457 punti base. Milano è stata la piazza peggiore d’Europa con -3,5% salvo chiudere a -2%. E schizza a 534 punti lo spread tra i titoli spagnoli decennali e quelli tedeschi col rendimento dei bonos al 6,74%. Il tutto, va detto, azzera i risultati positivi del vertice Ue, quando l’impuntatura di Monti sullo scudo antispread ha fatto impennare le Borse, prima fra tutte Milano che venerdì scorso ha chiuso a +6% con uno spread a 410.

Il malato, insomma, si è spaventato davanti alla cura. E in effetti chi quell’iniezione l’ha decisa ha pure usato parole poco incoraggianti sul fronte della ripresa economica.  Secondo Mario Draghi, anche all’indomani del vertice Ue del 28-29 giugno, la situazione non è affatto rosea. L’economia della zona euro secondo Draghi “resta debole” e permane “una elevata incertezza”. La ”ripresa” invece, ci sarà ma sarà “graduale” anche a causa dell’alta disoccupazione. Sebbene il vertice Ue sia stato positivo, per Draghi si tratta solo delle premesse di un un lungo cammino di risanamento.

In compenso oggi alla Camera il premier Monti ha dato un’entusiastica lettura degli esiti del vertice europeo. “Sono convinto che dal Consiglio europeo sia arrivata una svolta, perché ha dato un segno di dinamismo politico che alla vigilia non ci si aspettava”. Le conclusioni del Consiglio europeo non cambiano dopo 1 o 2 giorni, “non sono qualcosa che rischia di arrivare in porto solo con uno scheletro come ne “Il vecchio e il mare” di Hemingway” ha affermato ancora Monti alla Camera, aggiungendo che si può stare sereni anche se sempre con gli occhi aperti. “Il governo italiano si è adoperato perchè vi fosse un riconoscimento del ruolo degli investimenti pubblici produttivi nel sostenere l’attività economica”, ha spiegato Monti.