Etruria: “200 finanziamenti agli amici”, Banca d’Italia. Recidivo Boschi padre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Giugno 2015 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA
Etruria: "200 finanziamenti agli amici", Banca d'Italia. Recidivo Boschi padre

Etruria: “200 finanziamenti agli amici”, Banca d’Italia. Recidivo Boschi padre

ROMA – Etruria: “200 finanziamenti agli amici”, Banca d’Italia. Recidivo Boschi padre. Il rapporto della Banca d’Italia sull’ultima ispezione alla Banca Etruria, quella per capirci dove è stato vicepresidente il padre del ministro Maria Elena Boschi, Pier Luigi, ha rilevato 200 finanziamenti concessi a società vicine ai vertici, in deroga e a dispetto delle norme sulla vigilanza.

Il rapporto, riservato ma letto da Giorgio Meletti del Fatto Quotidiano, raccoglie le conclusioni sull’ultima ispezione disposta dalla Banca d’Italia proprio per verificare natura ed entità delle cosiddette sofferenze bancarie, gli incagli creditizi che, a livello nazionale, restano il principale problema che impediscono alle banche italiane di tornare a fare credito. Sofferenze spesso dovute a un’allegra assegnazione dei crediti da parte delle banche popolari, come insegnano i casi Banca Marche, Carige, Popolare di Milano, Veneto Banca.

“Secondo la mappatura degli interessi ai sensi art. 2391 (quello del codice civile sul conflitto di interessi, ndr) 13 amministratori e 5 sindaci hanno ‘interessi’ in n. 198 posizioni di fido, per un importo totale accordato, al 30-09-2014, di ca. euro 185 milioni”, questo il calcolo degli ispettori. Banca Etruria aveva ricevuto una prima ispezione nel 2013 che portò al riassetto societario (con Lorenzo Rosi presidente e Boschi padre tra i vicepresidenti). A novembre scorso altra ispezione, la banca non cammina ancora sui binari della corretta gestione e infatti a febbraio viene commissariata. Con gli amministratori (molti dei quali appartenenti alla cerchia amicale toscana di Matteo Renzi) di nuovo oggetto di sanzioni. Recidivo anche il papà della Boschi.

Per esempio, Boschi padre – seguito con particolare attenzione dalle cronache a causa dell’illustre parentela – è già stato colpito dopo le precedenti ispezioni da una multa di 144 mila euro per “violazioni di disposizioni sulla governance, carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza”. Adesso rischia una nuova multa dello stesso ordine di grandezza per “carenze nel governo, gestione e controllo dei rischi e connessi riflessi sulla situazione patrimoniale”.

In pratica gli viene contestata una recidiva. L’ennesima tegola proveniente da quella che era diventata una sorta di banca di famiglia. Il fratello del ministro, Emanuele Boschi, dopo le polemiche seguite al commissariamento, ha lasciato il suo posto da dirigente della banca Etruria, dove, ironicamente, era il numero due dell’ufficio incagli. (Giorgio Meletti, Il Fatto Quotidiano).