5 giorni per decidere sorti dell’euro. Primo step: asta Btp. Spread chiude a 465

Pubblicato il 30 Luglio 2012 - 09:54 OLTRE 6 MESI FA
Mario Monti e Angela Merkel (Foto LaPresse)

ROMA – Settimana di test per l’euro, in cinque giorni si decideranno le sorti dell’Europa, sperando di schivare quell’agosto tanto temuto: il primo step, la prima prova è in Italia l’asta dei Btp a 5 e 10 anni che ha visto scendere i rendimenti sotto il 6%. Il Tesoro ha venduto 5,48 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni, contro un target massimo di 5,5 miliardi, con il tasso sul decennale in calo sotto il 6% e una buona domanda. Sulla scadenza a 10 anni il rendimento medio è sceso al 5,96% dal 6,19% di fine giugno e su quella a 5 anni al 5,29% dal 5,84% del mese scorso. Un buon segno per i nostri titoli di Stato, significa che i mercati stanno recuperando almeno un briciolo di fiducia in più. Merito anche delle parole dei vari Draghi, Monti, Merkel che hanno iniettato fiducia nel mercato, tanto che lunedì 30 luglio le Borse hanno avuto una giornata positiva e lo spread, sopo un’apertura a 450 punti, ha chiuso a 465 punti. Bene anche Piazza Affari, che ha chiuso a +2,8%. Lunedì il differenziale tra i BTp italiani e gli omologhi Bund tedeschi in chiusura si era fermato a 455 punti base, ai minimi da inizio luglio.

Giovedì 2 agosto sarà il giorno della verità, con l’asta per i Bonos spagnoli a due, quattro e dieci anni e con la riunione del board della Bce che dovrà garantire copertura alle parole di Mario Draghi.

Settimana di test, quindi: prima di tutto si deve capire se l’ottimismo e l’euforia scaturite dalle parole di Mario Draghi giovedì (“siamo pronti a tutto per salvare l’euro e, credetemi, basterà”) continuerà a spingere le Borse, magari rafforzate dal comunicato congiunto Monti-Merkel che ha ribadito il medesimo concetto.

Da martedì intanto inizierà il tour europeo di Mario Monti, che sarà a Parigi per poi volare in Finlandia – dove incontrerà il ‘falco’ del rigore Katainen – e infine a Madrid. L’Italia dovrà convincere Katainen che fa sul serio con il risanamento e un appoggio a un maggiore interventismo della Bce non significherà un ritorno verso posizioni poco responsabili da un punto di vista del rigore.