Europa, finanza in crisi. Irlanda e Portogallo dopo la Grecia? Spaventa l’effetto domino

Pubblicato il 28 Settembre 2010 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA

I paesi del ventre molle dell’Europa sono di nuovo al centro del tormentone mondiale. Molti nell’empireo della finanza si chiedono: dopo la Grecia, ora toccherà a Irlanda e Portogallo? E poi? La Polonia e,  poi, chi viene dopo? Questa è la domanda che deve angosciare gli italiani, chi li governa ma anche le opposizioni, dato che l’Italia è considerata parte di quello che a Wall Street chiamano “la periferia dell’Europa”, meglio degli altri, ma non troppo.

E tutti temono, e anche noi dobbiamo temere, l’effetto domino. La commissione europea ha proposto una legislazione più dura, sanzioni più severe  contro i Paesi che violano le regole Ue.

La turbolenza finanziaria della periferia dell’euro-zona può finire col minacciare il sistema bancario europeo e anche la ripresa della sua economia.Scrive la bibbia della finanza americana, il Wall Street Journal che le preoccupazioni sono aumentate dopo che Moody’s ha tagliato il rating della banca irlandese Anglo Irish Bank di ben tre livelli, a Baa3.

Il collasso del mercato immobiliare irlandese, nota il quotidiano, ha paralizzato il sistema bancario, costringendo il Governo a intervenire in soccorso, spendendo 33 miliardi di euro, pari a un quinto del prodotto lordo.

Intanto il ministro delle finanze portoghese sta spingendo perché il governo insista con i piani per tagliare il deficit di bilancio, nonostante i legali dell’opposizione minaccino di bloccare l’aumento delle tasse. L’incertezza riguardo alla capacità del Portogallo di adottare ulteriori misure fiscali sta facendo schizzare le rendite in relazione al debito del Paese, segno della crescente preoccupazione degli investitori.

C’è un dato che impressiona, il divario tra i rendimenti dei bond a dieci anni di Germania e Portogallo, che è salito di 4,2 punti percentuali.