Finanza e università, la caccia ai giovani. Aifi: “Cinquecento milioni pronti da investire”

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Nella ricerca alle giovani imprese su cui investire ci sarebbero almeno 500 milioni pronti per operazioni di venture  capital e private equity, anche nella ricerca. I dati vengono dall’Aifi, associazione italiana del private equity.

Secondo quanto invece dice Giuseppe Campanella, presidente di Fondamenta Sgr che tra il 2009 e il 2010 ha lanciato la sua caccia ai giovani, ci sarebbero 450 imprese su cui investire, ma alla fine è riuscito a portare a termine il progetto solo in sei casi. Il motivo? «Perché in fondo c’è ancora un grosso limite di cultura e più in generale di trasparenza», osserva Campanella.

In Italia «ci sono almeno 500 milioni di capitali raccolti dai fondi di venture capital che aspettano di essere investiti», ha ricordato Anna Gervasoni, direttrice dell’Aifi. Mezzo miliardo non è poco per un paese «in cui gli operatori sono pochi ed è sempre difficile raccogliere capitali», dice Gervasoni.

«È già un miracolo quando ci viene sottoposta una realtà che supera il mezzo milione di fatturato, la soglia minima oltre la quale si può effettivamente parlare di impresa – aggiunge ancora Campanella –. L’ecosistema è troppo frammentato, scandito da logiche individualistiche. E spesso si assiste a investimenti dettati più dalle relazioni personali che dall’effettiva qualità del business plan presentato».