Fincantieri, Ilva: Governo le salva dai giudici. A Trieste chiarezza, a Taranto un po’ meno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2015 - 22:03 OLTRE 6 MESI FA
Fincantieri, Ilva: Governo le salva dai giudici. A Trieste chiarezza, a Taranto un po' meno

(Foto Lapresse)

TRIESTE – Il governo si è mosso in aiuto dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone e dell’Ilva di Taranto, fermi da lunedì scorso per decisione della magistratura, con un decreto approvato dal consiglio dei ministri per sbloccare gli impianti.

Il decreto, che contiene le misure per impedire il blocco dell’altoforno 2 dell’Ilva e per sbloccare la aree dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, sequestrate dal tribunale di Gorizia, dovrebbe essere pubblicato rapidamente in Gazzetta
Ufficiale, forse già domani.

Per Fincantieri, il provvedimento fornisce l’interpretazione autentica della normativa in materia ambientale che consentirà di risolvere il problema sollevato dai magistrati di Gorizia (si chiarisce, cioè, che i depositi temporanei fatti sulla banchina del cantiere Fincantieri anziché sulla nave sono legittimi).

Per l’acciaieria di Taranto Ilva, invece, si è arrivati, dopo lunga valutazione tecnica che ha anche fatto slittare di parecchie ore la riunione del governo, a una formulazione che prevede che nei casi di aziende di rilevanza strategica nazionale sottoposti a provvedimenti cautelari da parte della magistratura, il provvedimento non impedisca la prosecuzione dell’attività d’impresa purché l’azienda presenti in termini stringenti (probabilmente 30 giorni) un piano per l’adozione di misure aggiuntive in materia ad esempio di sicurezza del lavoro, d’intesa con l’autorità giudiziaria e sotto il controllo degli organi preposti (Inali, Vigili del fuoco, Asl).

La misura, spiegano fonti ministeriali, non lede in alcun modo il motivo per il quale il magistrato ha disposto il sequestro, ma permetterà all‘Ilva, nel caso specifico, di presentare istanza alla magistratura, con un piano integrativo di sicurezza, chiedendo dissequestro altoforno e la prosecuzione attività di impresa.

Il premier Renzi, su Facebook, sottolinea:

“Continuiamo a dare priorità al salvataggio dei posti di lavoro in tutta Italia da Monfalcone a Taranto fino all’intero
Casertano” e twitta. “passo dopo passo, un mattone alla volta, non solo salvataggi di aziende, ma anche costruzione di futuro. Avanti tutta, è la volta buona”.

Soddisfatta Fincantieri, secondo cui il provvedimento fornisce l’interpretazione autentica della normativa in materia ambientale, chiarendo che i depositi temporanei di scarti di lavorazione fatti sulla banchina del cantiere di Monfalcone anziché sulla nave sono legittimi. Verrebbe così superata l’interpretazione della Cassazione all’istanza della Procura per il sequestro delle aree, nell’ambito di un’indagine aperta dal 2013.

L’azienda aveva ritenuto obbligato chiudere tutta la produzione, giudicando ‘strategiche’ le zone interdette. Per la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che si era attivata con il Mise e il Ministero dell’Ambiente per Monfalcone, “l’intervento del Governo è stato tempestivo e ha offerto una soluzione immediatamente praticabile a una situazione potenzialmente esplosiva”.

Il provvedimento arriva nel giorno in cui Fincantieri si è aggiudicata un nuovo contratto internazionale per la fornitura di quattro corvette della classe ‘Minerva’ alla Guardia Costiera del Bangladesh.