Fisco, in arrivo 100mila lettere del Fisco: “Servono a mettersi in regola”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2016 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA
Fisco, in arrivo 100mila lettere del Fisco: "Servono a mettersi in regola"

Fisco, in arrivo 100mila lettere del Fisco (Nella foto la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi)

ROMA – Sono in arrivo 100mila lettere del Fisco, una prima tranche, rivolte ai cittadini più deboli, che non hanno presentato la dichiarazione o che non avevano dichiarato alcune parti di reddito: “Un aiuto, accompagnato da informazioni, a fare una dichiarazione integrativa”. Lo ha annunciato la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, al Festival del Lavoro, sottolineando “l’esperienza dello scorso anno quando, senza contare gli studi di settori, più di 160mila su 300mila circa si sono adeguati spontaneamente, senza minaccia o sanzioni”.

Nella riscossione delle Entrate “stiamo vedendo un cambiamento”, ha aggiunto Orlandi, “che ha portato l’anno scorso – considerando solo il versamento diretto senza l’adeguamento sugli studi – 250 milioni versati spontaneamente dai cittadini per il passato”. E sottolinea che “importante però è soprattutto il comportamento proattivo da parte dei contribuenti per il futuro”.

Sul 730 pre-compilato, precisa Orlandi, “i dati a ieri dimostrano che si sta andando avanti, è stato superato il numero dei cittadini che hanno inviato direttamente la dichiarazione, c’è tempo fino al 23 luglio e da quello che vediamo riteniamo ci sia un incremento significativo di numeri e questo è un passo”. Secondo la numero uno del Fisco poi “un altro punto fondamentale è la messa a disposizione dei contribuenti di una serie nuova di informazioni che permettono di adeguarsi spontaneamente senza contenziosi”.

Nella lotta all’evasione, conclude, “la prevenzione è la chiave di volta per evitare il conflitto”: bisogna seguire un percorso affinché “non si realizzi un’evasione che in Italia è ancora di massa, anche se i segnali degli ultimi 2 anni ci mostrano una riduzione del tax gap, ossia la differenza tra le imposte pagate e quelle dovute. Pensare che il nero sia fattore di sviluppo è un grande errore”.