Frontalieri, bloccato il rientro delle imposte in Italia

Pubblicato il 30 Giugno 2011 - 21:16 OLTRE 6 MESI FA

GINEVRA – Il governo del cantone elvetico del Ticino ha deciso stasera un blocco parziale del ristorno all'Italia della quota dell'imposta alla fonte sui redditi dei frontalieri, pari a circa 55 milioni di franchi: il ristorno verrà congelato al 50%, ha riferito stasera l'edizione online del Corriere del Ticino. L'altra metà della quota sarà messa su un conto vincolato.

Il Consiglio di Stato ticinese – precisa il giornale – si impegna tuttavia liberare la trattenuta non appena i Governi svizzero ed italiano daranno vita al negoziato per il rinnovo dell'intesa tra i due paesi sulla doppia imposizione.

''La Confederazione Svizzera ha preso atto della decisione del consiglio di Stato del Canton Ticino'', ha sottolineato il Dipartimento federale degli affari generali, ricordando che ''l'Italia e la Svizzera sono partner economici importanti e stati vicini che intrattengono tradizionalmente buoni e stretti legami in ogni ambito.

Le reazioni ticinesi evidenziano che la ricerca di un riassetto delle questioni fiscali pendenti è nell'interesse di tutte le parti coinvolte''.

In Ticino, dove la Lega dei ticinesi ha rafforzato il proprio peso in occasione delle recenti elezioni nel cantone, è cresciuto il malcontento nei confronti dell'Italia in materia fiscale in particolare.

Il ristorno della quota dell'imposta alla fonte dei frontalieri è previsto da un accordo internazionale tra la Confederazione elvetica e l'Italia.

Voluto dalla Lega, il blocco parziale vuole essere una misura per fare pressione su Roma e ''in particolare sul ministro dell'economia Giulio Tremonti, cui si rimproverano, oltre ai diversi attacchi alla piazza finanziaria svizzera e ticinese, gli ostacoli frapposti alle aziende elvetiche operanti in Italia e ai negoziati con Berna in tema fiscale'', ha commentato la radio svizzera italiana.

Nei giorni scorsi, l'esecutivo ticinese si era già pronunciato sulla questione ma senza giungere ad una decisione poiché i due esponenti della Lega dei Ticinesi Marco Borradori e Norman Gobbi avevano votato a favore del blocco parziale dei ristorni, mentre i loro colleghi Manuele Bertoli (socialista) e Laura Sadis (liberale) avevano votato contro tale provvedimento, osteggiato anche dal governo federale a Berna.

Ago della bilancia oggi il ''consigliere di Stato'' del Partito popolare democratico Paolo Beltraminelli, appositamente tornatoda una vacanza in Sardegna.

L'accordo sui frontalieri con l'Italia risale al 1979. Secondo tale accordo il reddito dei frontalieri viene tassato nei cantoni di lavoro, con un ristorno all'Italia del 40% dei proventi fiscali (38,8% dal 1985). Un'intesa analoga tra la Confederazione e l'Austria prevede un ristorno del 12,5%.