Grecia. Fuga capitali continua, 1,4 mld solo a luglio

Pubblicato il 31 Agosto 2015 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA
La Banca Centrale greca

La Banca Centrale greca

GRECIA, ATENE – Continua la fuga dai depositi in Grecia mentre il Paese si appresta alla tornata elettorale per eleggere il nuovo esecutivo che dovrebbe garantire l’attuazione del piano di salvataggio.

I depositi bancari di famiglie e imprese sono infatti calati di 1,4 miliardi di euro nel solo mese di luglio, nonostante sia ancora in vigore il controllo sui capitali imposto dal governo a fine giugno per evitare la corsa agli sportelli.

La conferma arriva dall’edizione online del quotidiano Kathimerini che cita dati diffusi dalla Banca di Grecia (BoG). La diminuzione è attribuita al nervosismo dei titolari dei depositi. Il limite di prelievo di 60 euro al giorno è pari a 1.800 euro al mese, una somma che prima in genere veniva lasciata in banca. L’incertezza della situazione politica ed economica del Paese, sostiene la Banca Centrale, ha indotto molti a ritirare tutto il denaro possibile e riporlo in casa per le emergenze.

Le aziende, per quanto possibile, si sono comportate allo stesso modo. I dati della BoG mostrano che i depositi aziendali sono diminuiti di 158,3 milioni di euro nel mese di luglio. Gli unici depositi effettuati sono stati quelli delle grandi imprese che non possono mettere in modo sicuro i loro soldi fuori da una banca. Insomma la situazione continua ad essere difficile e, anche per recuperare nuove risorse, il Governo guarda ai movimenti bancari con un interesse tutto ‘fiscale’.

Ma i fortissimi movimenti hanno anche alla base una paura ‘atavica’ che colpisce ogni correntista di Paesi in crisi. Come ad esempio successe alla vigilia del referendum in Grecia, quando si diffuse la voce che sarebbe stata in arrivo un’altra pesante stangata: un prelievo forzoso del 30% sui depositi di oltre 8.000 euro. Fenomeno questo notissimo anche in Italia dopo il maxi-prelievo forzoso sui conti deciso dal governo di Giuliano Amato nel ’92.

Ma c’è anche timore ‘fiscale’: entro settembre infatti le autorità elleniche porteranno a termine una vasta serie di controlli incrociati fra depositi in banca e dichiarazioni dei redditi relative al periodo 2000-2012 di migliaia di cittadini greci in cui sono state rilevate forti incongruenze, come ha annunciato il vice ministro delle Finanze greco Tryfon Alexiadis.

“Le autorità – ha detto – hanno individuato privati e aziende che hanno depositi bancari per milioni di euro e che hanno dichiarato un reddito annuo di 60 o 70mila euro. Saranno tutti chiamati a spiegare dove hanno trovato quei soldi. E sto parlando di centinaia di migliaia di individui e di conti”, ha spiegato il viceministro.