Il “jobs act” di Nestlè Italia: basta contratti a tempo indeterminato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Aprile 2014 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA
Il "jobs act" di Nestlè Italia: basta contratti a tempo indeterminato

Il “jobs act” di Nestlè Italia: basta contratti a tempo indeterminato

ROMA – Il “jobs act” di Nestlè Italia: basta contratti a tempo indeterminato. 5500 dipendenti e 18 stabilimenti in Italia, il controllo di marchi storici come Perugina, Motta e Buitoni, la multinazionale svizzera Nestlé chiede di riorganizzare il lavoro nelle tre fabbriche di Perugia, Parma e Ferentino trasformando centinaia di contratti a tempo pieno e indeterminato in altrettante forme contrattuali più penalizzanti.

I sindacati sono scesi sul piede di guerra (blocco delle flessibilità e degli straordinari, assemblea generale) denunciando il ricatto che subordina il rinnovo del contratto integrativo con, appunto, la riorganizzazione del lavoro nel senso di maggior ricorso a forme precarie di collaborazione. La giustificazione di Nestlé è la natura stagionale dei prodotti che vende (gelati e dolci). Due anni propose un patto generazionale, alla fine rifiutato, con la formula secondo la quale, in cambio di una riduzione dell’orario di lavoro da parte del padre dipendente, ci sarebbe stata l’assunzione del figlio. Per i sindacati si tratta della volontà di metter i lavoratori gli uni contro gli altri.

La questione è sempre quella della cosiddetta “curva bassa” produttiva che riguarda sia il cioccolato prodotto nello stabilimento Perugina di San Sisto, sia il gelato dei siti di Parma e Ferentino, in provincia di Frosinone. Su questa problematica, da tre anni la dirigenza Nestlé torna alla carica con ricette diverse per risolvere il problema costituito, dal loro punto di vista, dall’eccesso di dipendenti full time in questa fase di calo produttivo. (Sara Palazzoli, segretaria generale del Flai Umbria)