Ilva, il ministro Calenda: “Hanno i soldi per pagare tutti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2017 - 11:31 OLTRE 6 MESI FA
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Ilva, il ministro Calenda: “Hanno i soldi per pagare tutti”

ROMA – Ilva, il ministro Calenda: “Hanno i soldi per pagare tutti”. Secondo il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, che ieri ha chiuso il tavolo negoziale con i nuovi proprietari dell’Ilva, Am InvestCo ha le risorse per soddisfare gli impegni presi, e cioè i soldi per pagare i 10mila dipendenti con tutte le anzianità e i livelli retributivi della vecchia gestione.

“La compatibilità per pagare a stipendio pieno i 10mila che verranno assunti c’è tutta, l’ho verificata”, ha assicurato il ministro. “Vanno pagati a stipendio pieno”, ha precisato, per lo sconcerto della controparte che non si aspettava l’impuntatura del governo a sostegno delle rivendicazioni sindacali.

“Nessuno è lasciato a casa”. “Noi abbiamo avuto due offerte per Ilva, tutte e due con un forte investimento e abbiamo scelto quella migliore secondo le regole della gara”, ha ricordato il ministro. Che poi ha puntualizzato la questione degli esuberi: “In questa offerta, ci tengo a precisare, ci sono esuberi che non sono licenziamenti perché rimangono in carico all’amministrazione straordinaria: nessuno è lasciato a casa”.

Nel piano industriale di Am Invesco, a maggio giudicato vincente dai Commissari Straordinari, il numero degli addetti era, a regime, di 8.480, a fronte di 14.220 totali, con ben 5.740 esuberi. Agli 8.480 fortunati sarebbero stati garantiti uno stipendio annuale lordo medio di 50.000 euro considerato in linea con le vecchie retribuzioni e le anzianità.

In seguito alle proteste dei sindacati e forse anche perché nel frattempo la cordata concorrente Acciaitalia (Arvedi, CDP, Delphin e gli indiani di Jindal) faceva sapere che il suo piano avrebbe garantito a 10.800 unità nel 2024 con un costo medio annuo di 52.000 euro ad addetto, Am InvestCo si era impegnata col Governo a portare i livelli occupazionali a quota 10.000, nulla però – sostengono da parte della società – era stato promesso sul livello retributivo.

Quindi Am InvestCo avrebbe sì potuto assumere 10.000 persone (e anche di più) ma i costi per la forza lavoro non sarebbero cambiati. Risultato: più lavoratori con retribuzioni più basse. Un dettaglio non irrilevante che, sommato ai pesanti esuberi e alla perdita dell’art.18, ha fatto infuriare i lavoratori e i sindacati.