Impianti a norma: un’altra tassa occulta sulla casa?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2013 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA
Impianti a norma: un'altra tassa occulta sulla casa?

Impianti a norma: un’altra tassa occulta sulla casa?

MILANO – In Italia ci sono fra le 10 e le 12 milioni di case non a norma dal punto di vista dell’impianto elettrico: in pratica un edificio su tre. La Federazione Anie, associazione che rappresenta le imprese elettrotecniche, spinge per una legge che incentivi e sotto sotto imponga una messa a norma graduale di tutte le abitazioni in Italia. Sarebbe un toccasana, scrive Andrea Biondi sul Sole 24 Ore:

“per un comparto da 425mila addetti che ha chiuso il 2012 con un fatturato di 63 miliardi di euro, in flessione del 12,1% rispetto al 2011 che sale al -16% se si considera l’intero biennio 2011-2012. «Abbiamo stimato fra i 50mila e i 100mila posti di lavoro in più fra gli installatori. E questo senza considerare l’impatto per le aziende produttrici»”.

I vantaggi per l’industria elettrotecnica sono innegabili, ma è difficile negare anche che sarà un’altra tassa occulta sulla casa, per i milioni di italiani che saranno costretti a una ristrutturazione elettrica dell’appartamento.

Afferma Domenico Bosatelli, vicepresidente dell’Anie:

«Le norme ci sono. Il problema è l’assenza di controllo. Caldaie e ascensori devono essere controllate obbligatoriamente. Non si capisce perché questo non debba avvenire per gli impianti elettrici».

In effetti le leggi ci sono, mancano gli obblighi:

“L’adeguamento degli impianti era un’esigenza già sentita nel 1990, quando si arrivò all’emanazione della legge 46. La norma prevedeva l’attuazione di un sistema di verifiche sotto la responsabilità dei Comuni. L’assenza di risorse ha in sostanza bloccato questo punto. Nel 2008 c’è stata poi una revisione con il Dm 37/2008 che prevedeva l’obbligo di allegare ai contratti di compravendita la dichiarazione di conformità, abrogato successivamente. È rimasta la previsione dell’obbligo di verifiche, ma rinviando a un decreto successivo, che a oggi non è ancora stato adottato. La questione delle verifiche è così rimasta scoperta, a fronte del bonus fiscale (oggi al 50%) esistente da anni. «La messa a norma degli impianti elettrici – precisa Claudio Andrea Gemme, presidente dell’Anie che l’altroieri ha puntato con forza su questo messaggio – è un fatto obbligatorio. Ci sono 50mila incidenti all’anno dovuti a problemi agli impianti elettrici».

Le buone ragioni non mancano. Ma il problema è che obbligare i proprietari di case a un intervento così costoso come il rifacimento dell’impianto elettrico, anche in presenza di un incentivo resta comunque un nuovo costo, un’ennesima “tassa” da pagare in un periodo di crisi.