Inps: 268mila nuovi contratti lavoro in 3 mesi, 206mila a tempo indeterminato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Maggio 2015 - 14:42 OLTRE 6 MESI FA
Inps: 268mila nuovi contratti lavoro in 3 mesi, 206mila a tempo indeterminato

Inps: 268mila nuovi contratti lavoro in 3 mesi, 206mila a tempo indeterminato

ROMA – L’Inps fa il bilancio di tre mesi di nuove leggi. E il risultato è che nei primi tre mesi 2015 ci sono stati 268mila contratti di lavoro con le nuove regole, ovvero con l’esonero contributivo. Di questi, 206mila circa sono assunzioni a tempo indeterminato. Prima delle nuove leggi il rapporto era inverso: il 70-80% dei contratti di lavoro siglati in Italia erano contratti atipici, il restante contratti a tempo indeterminato. Ora molti hanno approfittato delle nuove leggi e degli esoneri contributivi, quindi in questo primo trimestre 2015 c’è stata un’inversione: a leggere i dati si capisce che il 75% circa all’incirca dei nuovi contratti sono a tempo indeterminato.

Ecco i numeri Inps: nei primi tre mesi del 2015 sono stati quasi 268.000 i rapporti di lavoro instaurati con l’esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità. Lo fa sapere l‘Inps sottolineando che 206.786 sono state le assunzioni a tempo indeterminato e 61.184 le trasformazioni di contratti a termine. Il numero più alto si è avuto a marzo (115.317).

Nei primi 3 mesi 2015 sono stati attivati oltre 1,33 milioni di contratti di lavoro mentre i rapporti cessati sono stati 1,012 mln con un saldo positivo di 319.873 unità (+138% sul 2014). Lo fa sapere l’Inps spiegando che tra gennaio e marzo 2014 il saldo era stato attivo per 134.217 unità. Le assunzioni a tempo indeterminato sono state 470.785: +24,1% sulle attivazioni 2014.

La variazione netta per il lavoro a tempo indeterminato nei primi tre mesi 2015 è stata – sottolinea l’Inps – di 201.151 unità perché le attivazioni complessive sono state 619.826 (oltre a 470.785 contratti a tempo indeterminato vanno conteggiate le 122.645 trasformazioni di contratti a termine e le 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato) a fronte di 416.675 cessazioni.

L’Inps precisa che sono stati rilevati tutti i rapporti di lavoro attivati e cessati nel periodo, anche quelli in capo ad uno stesso lavoratore, con riguardo a tutte le tipologie di lavoro subordinato, incluso il lavoro somministrato e il lavoro intermittente. Sono esclusi i lavoratori domestici, quelli pubblici e i lavoratori agricoli. Nei giorni scorsi il presidente Inps, Tito Boeri aveva spiegato la differenza nei dati con quelli diffusi dall’Istat con il fatto che l’Istat fa ricerche a campione e quindi da’ cifre differenti dal dato amministrativo e che l’Istituto include nell’occupazione anche quella autonoma e irregolare. In pratica se un collaboratore viene assunto a tempo indeterminato nei dati Inps risulta un contratto di lavoro in più mentre per l’Istat l’occupazione complessiva non aumenta.

Le attivazioni nei primi tre mesi del 2015 sono state 1,33 milioni grazie a 470.785 assunzioni a tempo indeterminato (+24,1% sul 2014) e 811.097 assunzioni a termine (-3,8% sul 2014) mentre le assunzioni in apprendistato sono state 50.380 (-15,4%). Nel complesso le attivazioni sono cresciute del 3,9% rispetto ai primi tre mesi del 2014 con un boom dei contratti a tempo indeterminato trainato dagli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità (con un tetto di 8.060 euro l’anno per tre anni). Nel periodo sono invece diminuite le cessazioni (da 1.148.073 nei primi tre mesi del 2014 a 1.012.389 del primo trimestre 2015 con un -11,8%) portando il saldo tra assunzioni e cessazioni a 319.873 contratti in più.   L’Inps sottolinea che nei primi tre mesi dell’anno sono aumentate le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine (122.645 con un +4,2%) e quelle di contratti di apprendistato (26.396 con un +8,8%).     Per i nuovi rapporti a tempo indeterminato (470.785 nuovi contratti, 122.645 trasformazioni e 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato) il saldo positivo rispetto alle cessazioni è di 203.151 unità.

La retribuzione media teorica per i rapporti di lavoro nel complesso attivati tra gennaio e marzo è stata di 1.859 euro lordi mensili con un calo dell’1,1% sullo stesso periodo del 2014.