Inps, troppe divergenze con Tito Boeri: Massimo Cioffi, d.g., lascia l’incarico

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2016 - 19:50 OLTRE 6 MESI FA
Inps, troppe divergenze con Tito Boeri: Massimo Cioffi, d.g., lascia l'incarico

Inps, troppe divergenze con Tito Boeri: Massimo Cioffi, d.g., lascia l’incarico (Foto Ansa)

ROMA – Troppe divergenze con il presidente dell’Inps Tito Boeri: il direttore generale dell’Istituto nazionale di previdenza, Massimo Cioffi, lascia l’incarico. Lo ha comunicato lo stesso Cioffi in una lettera al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, spiegando la propria decisione di rimettere l’incarico “per contribuire a superare una situazione di ricorrente contrasto di opinioni con il presidente dell’Inps, che potrebbe, alla lunga, danneggiare la regolare funzionalità dell’Istituto”.

Il ministro Poletti, si legge nella nota diffusa dal ministero del Lavoro, ha ringraziato Cioffi “per l’attività prestata e per la sensibilità dimostrata verso l’interesse generale dell’Istituto, e ha poi informato il presidente dell’Inps, invitandolo ad avviare le procedure conseguenti alla decisione del direttore generale”.

Tra il direttore generale ed il presidente dell’Istituto Boeri si era aperto un forte dibattito su alcuni punti della riforma dell’istituto, ed anche in una recente audizione parlamentare il direttore generale aveva affermato che, se la dialettica tra gli organi fosse proseguita, ci sarebbe stato il “rischio di ricadute di carattere organizzativo”.

LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE –  Cioffi è un convinto sostenitore della riforma della governance dell’Inps, secondo lui necessaria per avere “un nuovo modello di servizio”. “Se la dialettica tra gli organi dovesse proseguire, aveva detto nei giorni scorsi parlando ad un’audizione alla commissione di controllo sugli enti previdenziali, c’è il rischio di ricadute di carattere organizzativo”.

Cioffi ha ribadito anche la richiesta di risorse di personale per fare fronte alle nuove attività che la legge di bilancio prevede per l’Inps a partire dall’erogazione dell’Ape, l’anticipo pensionistico. “Faremo fronte a quanto richiesto, ha detto, ma potrebbe esserci qualche piccola perdita di qualità del servizio se non interveniamo rapidamente. I carichi di lavoro assorbibili dipendono anche dalle risorse che ci sono”.  Sulla riforma della governance, ha affermato, “non siamo in grado di arrivare in tempi rapidi alla definizione del contenitore, il contenuto ne risente”.