Isee, da gennaio si cambia: meno autocertificazione e dati Agenzia Entrate

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Novembre 2014 - 10:17 OLTRE 6 MESI FA
Isee, da gennaio si cambia: meno autocertificazione e dati Agenzia Entrate

Isee, da gennaio si cambia: meno autocertificazione e dati Agenzia Entrate

ROMA –  Isee, da gennaio arrivano i nuovi criteri per l‘Indicatore della situazione economica equivalente (questo il significato di Isee) che permette di stilare le graduatorie per accedere ai servizi sociali, alle borse di studio e agli asili nido.

Troppe le discrepanze tra quando dichiarato dagli italiani e la realtà Basti pensare, come spiega Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera, che l’80% degli italiani che presenta l’Isee dice di non avere un conto in banca. Tanto basta l’autocertificazione. Peccato che i dati reali dicano che nove italiani su dieci hanno un conto.

Spiega Salvia:

“Che i buchi ci siano lo si dice da tempo. Uno studio del dipartimento Welfare della Cgil sostiene che il 20% delle dichiarazioni non «corrisponde alle reali condizioni di ricchezza». Con il risultato che ogni anno servizi sociali per 2 miliardi vanno a chi non ne avrebbe diritto. Ed è anche da tempo che si cerca di correggere il tiro. Ma con molta fatica. Il nuovo Isee è stato annunciato per la prima volta nel decreto salva Italia del governo Monti, quasi tre anni fa”.

L’idea era ed è tutt’ora quella di ridurre lo spazio dell’autocertificazione e di mettere tra gli indicatori che concorrono all’Indicatore di una famiglia non solo lo stipendio o la pensione, ma anche il patrimonio, come la casa.

Per quanto riguarda i conti correnti bancari, con la Legge di Stabilità si è deciso di inserire diretta ente i dati dell’Agenzia delle Entrate. Il governo dice che il nuovo Isee partirà nel gennaio 2015. Ma, spiega Salvia,

“ci sono ancora due punti interrogativi. Il primo è il regolamento del ministero del Welfare che deve fissare gli ultimi dettagli, compresi i nuovi moduli da riempire.
Il provvedimento è stato firmato pochi giorni fa, la prossima settimana dovrebbe arrivare il parere del Garante della privacy. Non ci dovrebbero essere sorprese.

Il secondo interrogativo è il ricorso presentato da 25 associazioni di disabili sul quale il 19 novembre si pronuncerà il Tar del Lazio. I punti contestati sono vari ma su uno in particolare sembrano esserci buone probabilità di successo: secondo il nuovo Isee sono da considerare reddito tutte le entrate del nucleo familiare, anche le «somme fiscalmente esenti». Per i disabili vuol dire che qualsiasi contributo, anche quelli per la disabilità, farebbe salire l’Isee, con conseguente perdita di posizioni in graduatoria. Un controsenso? Se il Tar dovesse dare ragione alle associazioni, il governo dovrebbe mettere nuovamente mano all’Isee. A quel punto rispettare la scadenza del primo gennaio sarebbe quasi impossibile”.