Istat, Rapporto Bes: paese più povero, ma pieno di risorse dimenticate

Pubblicato il 10 Marzo 2013 - 11:45| Aggiornato il 17 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 10 MAR – Dal primo Rapporto Bes, benessere equo e sostenibile, che sarà presentato lunedì 11 marzo alla Camera, emerge un Paese ”con poca fiducia nel prossimo, più povero, inquinato, sfilacciato. Ma pieno di risorse dimenticate, di ricchezze straordinarie, di un paesaggio storico naturale e un patrimonio culturale unici al mondo da tutelare e sfruttare, di una forte rete di solidarietà. Conscio della crisi, ma forse non delle opportunità per uscirne”.

Lo afferma il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, in un’intervista a Repubblica. Il Bes messo a punto da Istat e Cnel è uno strumento importante, perché “‘il Pil misura la crescita, ma non il benessere da garantire anche alle generazioni future”, spiega Giovannini. ”Non tutto ha un prezzo: il sorriso di chi ci circonda, la solitudine, l’ansia di non avere un lavoro, l’aria che respiriamo, la biodiversità. A livello globale gli economisti e gli statistici lo hanno capito da tempo”.

Il Bes ”può cambiare il dibattito pubblico e orientare meglio le scelte della politica, promuovere un modello di sviluppo diverso con al centro la persona e non i prodotti, veicolare il messaggio che avere carceri umane, sconfiggere il femminicidio, valorizzare il patrimonio culturale, preservare l’ambiente, leggere libri, sostenere la ricerca, restituire credibilità alla politica punti in cui dobbiamo progredire – migliora la vita di tutti. E poi – sottolinea Giovannini – fa crescere pure Pil e occupazione”.

Per il presidente dell’Istat ”se governo e Parlamento usassero il Bes, oltre al Pil, per valutare l’effetto dei provvedimenti, sarebbe una rivoluzione. La pubblica opinione ormai sa che questo tema non e’ un lusso. Crescita verde, occupazione, coesione sociale: l’agenda dell’Europa e dell’Italia non puo’ essere fatta di solo Pil”.