Iva, Cgia: “Se aumenta famiglie del Nordest pagheranno 110 euro in più”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Settembre 2013 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA

Iva, Cgia: "Se passa al 22% famiglie del Nordest pagheranno 110 euro in più"VENEZIA – Iva, se non si ferma l’aumento al 22% “a farne le spese saranno soprattutto le famiglie che vivono a Bolzano e provincia, e in generale nel Nordest d’Italia”. Qui ci sarà una stangata da 110 euro all’anno, in media, per famiglia. Giuseppe Bortolussi, presidente della Cgia di Mestre, ribadisce anche che “se la Pubblica amministrazione paga immediatamente almeno 7 miliardi di debiti alle imprese è possibile incrementare il gettito Iva di 1 miliardo entro il 2013 ed evitare l’aumento dell’imposta previsto per ottobre”.

Secondo la Cgia le famiglie residenti nella provincia autonoma di Bolzano avranno un aggravio medio annuo pari a 135 euro. Seguono quelle venete, con 113 euro, quelle emiliano-romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro.

Le realtà meno colpite, invece, saranno quelle del Sud: in Calabria l’aumento medio annuo per nucleo famigliare sarà di 59 euro, in Sardegna di 57 euro ed in Sicilia di 50 euro. Il dato medio nazionale si attesterà attorno agli 88 euro.

“Ovviamente, osserva Bortolussi, a subire gli aggravi maggiori saranno le realtà territoriali dove la propensione alla spesa delle famiglie è più elevata, anche se sappiamo che l’incremento dell’Iva inciderà maggiormente sui redditi famigliari più bassi e meno su quelli più elevati”.

La Cgia sottolinea che l’aumento di un punto dell’aliquota ordinaria dell’Iva dovrebbe garantire un maggior gettito nelle casse dello Stato pari a 4,2 miliardi di euro all’anno: 2,8 dovrebbero essere a carico delle famiglie, i rimanenti da attribuire agli Enti non commerciali, alla Pubblica Amministrazione e alle imprese (nei casi dove non sussiste la deducibilità dell’imposta).

Tuttavia, il tema su come reperire le risorse per evitare l’aumento dell’Iva almeno per l’anno in corso, rimane centrale, e Bortolussi ritorna sulla proposta lanciata nei giorni scorsi che la Pubblica amministrazione eroghi subito altri 7 miliardi di euro che porterebbe a incassare un ulteriore miliardo di euro di Iva entro la fine del 2013 che “garantirebbe la copertura economica per finanziare il mancato aumento dell’imposta. L’ulteriore sblocco dei pagamenti darebbe un po’ di ossigeno a molte aziende ancora in difficoltà e non comporterebbe nessun problema ai nostri conti pubblici, visto che inciderebbe solo sul debito pubblico e non sul deficit”.