Legge stabilità: quanto ci guadagnano dipendenti, pensionati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2015 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA
Legge stabilità: quanto ci guadagnano dipendenti, pensionati

Legge stabilità: quanto ci guadagnano dipendenti, pensionati

ROMA – L’ultima manovra del Governo, la legge di Stabilità appena licenziata con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale dal 44,2% al 42,4%, produce benefici variabili sui contribuenti. Con l’aiuto delle simulazioni realizzate dal Sole 24 Ore, vediamo in dettaglio quanto ci guadagna il lavoratore dipendente, il pensionato, il dirigente pubblico dai vari bonus, sconti fiscali e inserimento del canone Rai in bolletta.

25mila euro di reddito: +190 euro. Lavoratore che abita in un bilocale in affitto, ha 25mila euro di reddito da lavoro dipendente. Nel 2016 gli viene riconosciuto un premio di produttività di mille euro. Sull’immobile in affitto e utilizzato come abitazione principale quest’anno è stata versata una quota di Tasi pari a 20 euro, destinata a scomparire dal prossimo anno con l’abolizione della quota del 30% di Tasi pagata dall’inquilino.

Il ritorno dal 2016 della detassazione del premio di produttività determina un risparmio fiscale di 170 euro (l’Irpef si attesta a 100 euro, 10% del premio, invece del 27%, l’aliquota marginale sul reddito). Il risparmio complessivo da abolizione della Tasi e detassazione del premio di produttività è di circa 190 euro.

35mila euro di reddito: +693 euro. Lavoratore dipendente con un reddito di 35mila euro che abita in un bilocale di proprietà. Nel 2016 sostiene spese per ristrutturazioni dell’immobile per 10mila euro (senza risparmio energetico) e acquista mobili per 3mila euro. Paga abitualmente il canone Rai. Sul bilocale il lavoratore ha pagato nel 2015 una Tasi da 180 euro.

Con la ristrutturazione ottiene anche per il 2015 una detrazione da 5mila euro in 10 anni, che si traduce nel 2016 in un risparmio fiscale di 500 euro. Il canone Rai, riportato nella bolletta ellettrica scende da 113 a 100 euro. Il lavoratore vede ridursi il suo carico fiscale di 693 euro grazie soprattutto alla proroga per il 2016 del bonus edilizio e l’addio alla Tasi.

Statale evasore canone Rai: -37 euro. Dipendente pubblico con un reddito da 30mila euro, abita in affitto a Roma e abitualmente non paga il canone Rai.
Dal possibile rinnovo del contratto aumento lordo di circa 90 euro (circa 63 euro al netto di Irpef e addizionali). Si tratta di un «guadagno» per ora teorico e desunto dall’indicazione arrivata dal Governo di non voler mettere più di 200 milioni per il rinnovo dei contratti in applicazione della sentenza della Corte costituzionale dell’estate scorsa.

Se quella cifra venisse confermata, senza considerare la distribuzione sulle tre soglie di merito, non si andrebbe oltre i 63 euro netti. Una cifra che, venendo meno la possibilità di «non pagare» il canone Rai, si traduce in un aggravio che arriva complessivamente a 37 euro.

Pensionato: +103 euro. Un pensionato ha l’abitazione principale di proprietà su cui versa la Tasi e ha sempre pagato il canone Rai. Non percepisce altro tipo di reddito rispetto a quello da pensione. Per il pensionato il disegno di legge di Stabilità non apporta modifiche alla tassazione delle imposte dirette in quanto i ritocchi alla no tax scatteranno solo a partire dal 2017.

Rispetto al 2015 quindi potrà risparmiare la Tasi sulla prima casa (per la quale pagava 90 euro annuali) e beneficia della riduzione di 13 euro sul canone Rai pagato direttamente a rate nella bolletta della luce. Il risparmio annuale del pensionato sarà quindi di 103 euro su cui pesa soprattutto la cancellazione del prelievo Tasi sull’abitazione principale.

Dirigente pubblico: -1711 euro. Strettta in arrivo sui bonus dei dirigenti pubblici. Consideriamo l’esempio di un dirigente di seconda fascia dell’agenzia delle Entrate con retribuzione complessiva annua di 105.214 euro e con casa di proprietà adibita ad abitazione principale. Naturalmente versa il canone Rai.

Il Ddl di Stabilità prevede un taglio del 10% sulla retribuzione di risultato che si traduce in minori entrate annue per 2.224 euro (calcolate su 13 mensilità). A compensare l’aggravio ci sono, però, l’abolizione di 500 euro di Tasi versata sull’abitazione principale e i 13 euro in meno del canone Rai. Soprattutto a causa del taglio ai bonus si prospetta un aggravio di 1.711 euro. (Marco Mobili, Giovanni Parente, Gianni Trovati – Il Sole 24 Ore).